Ryan in fondo al pozzo in Marocco: ancora 3 metri di roccia da scavare, il bimbo di 5 anni chiede acqua Ultima ora

Ryan in fondo al pozzo in Marocco: ancora 3 metri di roccia da scavare, il bimbo di 5 anni chiede acqua

«Salvate mio figlio Ryan», supplica la madre Wassima Kharchich nella cava nei pressi di Tamorot nel nord del Marocco, nella provincia del capoluogo di Chefchaouen, fra le mete turistiche più note. Il fragore dei motori delle ruspe e delle escavatrici copre la sua voce: il piccolo di 5 anni è ancora lì sotto. Tutto il Marocco è con il fiato sospeso. Continuano i lavori di scavo di un tunnel orizzontale iniziati alle 6 di ieri, ma la situazione è molto difficile: si temono crolli mentre le forze del bambino sono sempre di meno. All'alba di oggi i tecnici ritengono che lo scavo debba proseguire ancora per pochi metri, dai 3 ai 5 metri. L'ultimo diaframma sarà abbattuto con i picconi proprio per ridurre il rischio di crolli.

Ryan, 5 anni, è bloccato ormai da cinque giorni in fondo al pozzo profondo 35 metri (come un garage sotterraneo a 13 a piani) dove è scivolato poco a poco. Un'altra notte di freddo, la quarta di questa storia che ricorda quella di Alfredino Rampi. Il piccolo è stato raggiunto da sonde che gli hanno portato ossigeno e acqua, ma la sua capacità di resistenza è già ben oltre il limite.

Un'intera montagna - letteralmente - è stata sbancata stanotte, con l'arrivo del sesto bulldozer. Un cratere di 30 metri, parallelo al pozzo, lascia lo spazio ai topografi di studiare gli ultimi accorgimenti. Durante la notte scorsa ci sono stati smottamenti che hanno fatto temere il peggio.

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