Il caso di Garlasco, che ha tenuto banco per anni nelle cronache italiane, torna a far parlare di sé con nuovi sviluppi che riguardano Andrea Sempio, amico del fratello della vittima Chiara Poggi. La Procura di Brescia ha riaperto il dossier sulla base di sospetti molto gravi: l'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, potrebbe essere stato corrotto per archiviare il caso di Sempio durante le indagini iniziali sull'omicidio del 2007.
Un dettaglio minimo, ma potenzialmente esplosivo, è emerso dalle carte: un appunto nel quaderno di Giuseppe Sempio, padre di Andrea, con accanto le cifre "20" e "30" e la frase "Venditti gip archivia X 20.30 euro". Questo punto, secondo la Guardia di Finanza di Brescia, potrebbe indicare una somma di 20mila o 30mila euro pagata a Venditti per chiudere il caso nel 2017.
Le indagini si sono intensificate dopo la riscoperta di intercettazioni ambientali e movimenti bancari sospetti di quell'anno, che sembrerebbero confermare l'ipotesi di pagamento. Inoltre, una conversazione intercettata il 9 febbraio 2017 tra Giuseppe Sempio e sua moglie rivela che i soldi dovevano essere portati "all'avvocato", ma il contesto suggerisce che potrebbero non essere stati destinati a legali ufficiali.
Nonostante le accuse, la famiglia Sempio ha sempre negato qualsiasi pagamento illecito, sostenendo che i riferimenti a somme di denaro fossero legati a compensi regolari per i loro avvocati. Oggi, in un contesto di crescente pressione mediatica, Andrea Sempio, assistito anche dall'avvocata Angela Taccia, si trova a dover prendere decisioni cruciali riguardo la sua rappresentanza legale, in seguito a dichiarazioni problematiche del suo avvocato Massimo Lovati in un programma televisivo.
Con i riflettori nuovamente puntati su di lui, Sempio si prepara a fare chiarezza su una situazione che lo vede protagonista di una delle vicende giudiziarie più complesse e oscure d'Italia, cercando di districare le accuse e capire le motivazioni dietro il rinnovato interesse per il suo caso.