La variante Omicron dilaga e il Paese corre ai ripari contro il rischio di un blocco delle attività a causa delle tante persone in isolamento perchè entrate in contatto con i contagiati da Covid che attualmente sono 600mila. A pronunciarsi sulla questione sarà il Comitato tecnico scientifico, a cui il Governo ha chiesto un parere sui tempi delle quarantene e sull’obbligo vaccinale per nuove categorie di lavoratori. Novità che potrebbero entrare in vigore con il nuovo anno.
Le richieste delle Regioni
I presidenti delle Regioni, dopo essersi riuniti, invieranno un documento al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento: azzeramento della quarantena ma obbligo di Ffp2 e autosorveglianza per le persone che hanno copertura vaccinale completa, booster compreso, e un tempo di 5 giorni per chi ha già ricevute due dosi. Modifiche che sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, “saltato” in diversi territori.
Quarantena corta per i vaccinati con terza dose
In campo ci sono diverse ipotesi e un punto di caduta potrebbe essere quello di ridurre la quarantena da sette a cinque giorni per chi è vaccinato con terza dose. È certo invece che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati. Allo studio anche la possibile revisione dei criteri di definizione del “contatto stretto”, ovvero che espone ad un “alto rischio”, e della definizione di “basso rischio” contenuti nella circolare del ministero dell’agosto scorso. In quel documento si specifica che di fronte ad un “basso rischio” la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo in assenza di sintomi.