La Cassazione ha messo la parola fine al caso della coppia di Padova composta da Lino Bottaro e Rita Benini, accusata di omicidio colposo per aver rifiutato che la figlia Eleonora, 17 anni, malata di leucemia linfoblastica acuta, venisse sottoposta alla chemioterapia.
I due, assistiti dall'avvocata Raffaella Giacomin, si sono visti confermare la condanna a due anni inflitta sia in primo che in secondo grado perché ritenuti responsabili della morte della ragazza che, secondo i medici, avrebbe avuto una possibilità di guarigione attorno all'80%. Per scelta della famiglia, invece, la giovane venne curata, sulla base del metodo Hamer, solamente con cicli di cortisone, agopuntura e vitamina c.
Tutto inizia nel dicembre del 2015, quando Eleonora si sente male tornando da scuola. Nei giorni precedenti aveva sofferto di febbre e dolori alle ossa. Si reca dal medico di base a Bagnoli di Sopra (Padova) per una visita. Solo il 10 febbraio del 2016, quindi con un mese di ritardo dal presentarsi della malattia, viene sottoposta ad accertamenti clinici. Dopo poche ore le viene diagnosticata la leucemia e per questo viene ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale di Padova. Ma Eleonora rifiuta la chemioterapia, una scelta condivisa dai familiari, seguaci delle teorie di cura di Hamer, il metodo tedesco radiato dall'albo professionale per aver elaborato quella che chiamò la Nuova medicina germanica.