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Obbligo vaccinale per gli over 60, in bilico il super green pass per il lavoro

  • La partita è ancora aperta sulla possibile estensione del super green pass a tutto il mondo del lavoro. Una soluzione che non dispiace a Palazzo Chigi, che la considera una evoluzione coerente delle attuali normative anti Covid, ma che, a oggi, nonostante vertici e riunioni andate in scena fino a ieri in tarda serata, non ha l’appoggio di tutta la maggioranza. In particolare il M5S e il leader della Lega, Matteo Salvini, hanno più di una perplessità.

    Fino all’ultimo saranno valutate tutte le opzioni, tra cui quella spuntata ieri, vale a dire l’introduzione dell’obbligo vaccinale per i soggetti più fragili, cioè gli over 60, come “misura strutturale” per frenare l’impennata dei contagi. Il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte ha comunque mandato ieri sera un warnig a Palazzo Chigi: «Condizione preliminare perché si possano prendere in considerazione ulteriori restrizioni è che si introduca subito il ricorso allo smart working.

    È inaccettabile che l’Europa faccia ricorso a questa misura, e proprio noi che siamo stati i capofila l’abbiamo dismessa in questa fase della pandemia». L’attesa è quindi tutta per il Cdm che, salvo sorprese, dovrebbe svolgersi oggi pomeriggio, dove il governo è intenzionato a varare un nuovo pacchetto di interventi per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Tra le altre ipotesi allo studio per raffreddare la curva epidemiologica ci sarà un chiarimento sullo smart working, come richiesto appunto anche dal M5s, su come utilizzare la massima flessibilità con le regole già vigenti: per la Pa a farlo sarà il titolare della Funzione pubblica, Renato Brunetta (Fi), mentre per il lavoro privato, il collega Dem, Andrea Orlando.

    Allo studio c’è anche l’idea di evitare tutti gli assembramenti e di puntare, come misura di protezione delle vie respiratorie, sulle mascherine Ffp2, dopo l’accordo lunedì scorso tra il commissario Figliuolo e le farmacie sulla vendita al prezzo calmierato di 75 centesimi di euro l’una. Si ragiona anche su ulteriori restrizioni per gli stadi: oggi la capienza è al 50%, ma potrebbe scendere ancora, come pure non si esclude la chiusura totale degli impianti sulla falsariga delle analoghe decisioni che si stanno prendendo in Germania.

    Alcune di queste misure dovrebbero confluire in un decreto legge. Non sarà così per lo smart working per cui sono sufficienti delle circolari amministrative. Per quanto riguarda il lavoro pubblico, da quanto s’apprende, il ministro Brunetta chiarirà come ogni amministrazione può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile. Ciò consente, viene spiegato, di prevedere l’utilizzo dello smart working con ampia flessibilità, anche modulandolo, se necessario, sulla base dell’andamento dei contagi (in altre parole, ciascuna amministrazione potrà equilibrare lavoro agile e in presenza secondo le modalità organizzative più congeniali alla propria situazione, anche considerando l’evoluzione del Covid nel breve e nel medio periodo).

    Nella riunione di governo di oggi si prenderà una decisione anche sull’estensione se andare avanti sul super green pass a tutto il mondo del lavoro o soprassedere, almeno per ora. Per Fi la misura è necessaria: «Il record di contagi dovuti alla variante Omicron - viene sottolineato in una nota - mette nuovamente a rischio la salute dei cittadini più fragili e non vaccinati e la ripresa delle attività economiche. Per questo, Fi chiede che venga esteso il Super Green Pass, a tutti i lavoratori pubblici, privati e autonomi». Così come favorevoli sono le stesse Regioni.

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