Sembrano le immagini di una serie tv, ma sono quelle vere, girate a El Salvador, in America Centrale, durante il trasferimento di 2 mila pericolosi narcos, in una nuova prigione di massima sicurezza che può ospitare 40 mila detenuti. L'operazione segue l'impegno del governo di El Salvador contro le gang di narcotrafficanti, la cui crescente violenza ha portato alla dichiarazione di stato di emergenza, che sospende alcuni diritti costituzionali dopo un drammatico picco di omicidi attribuiti a bande violente.
La prigione, denominata 'Centro di relegazione del terrorismo', grande quanto 33 stadi di calcio, considerata la più grande dell'America centrale, dispone di un dispositivo di sicurezza con 19 torri di guardia, recinzioni elettrificate a 15 mila volts, protetta da 600 uomini dell'esercito e 250 della polizia nazionale.
«Questa sarà la loro nuova casa, dove non potranno più fare del male alla popolazione», ha scritto su Twitter il presidente Nayib Bukele. Il trasferimento, corredato da immagini spettacolari, che intendono mostrare il pugno duro del governo di Bukele contro i signori della droga, è stato anche oggetto di critiche da parte delle organizzazione in difesa dei diritti dei carcerati.
Nei filmati, si vede il trattamento riservato loro: tutti in pantaloncini bianchi, senza nulla indossa, a piedi nudi, teste rasate e manette ai polsi ed alle gambe. Dopo la dichiarazione dell'emergenza nazionale, sono stati arrestati più di 64mila sospetti, senza mandato e senza che i detenuti abbiano diritto a un avvocato. Secondo le organizzazioni per i diritti umani molte persone innocenti sarebbero state coinvolte in questa guerra contro i narcos, e che dozzine di queste siano morte durante la custodia della polizia.
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