«Marco ridotto in fin di vita da un cliente ubriaco al pub»: la mamma lo ha visto e ha avuto un malore Cronaca

«Marco ridotto in fin di vita da un cliente ubriaco al pub»: la mamma lo ha visto e ha avuto un malore

Kings’s College Hospital, reparto di terapia intensiva. È qui che Marco Pannone sta combattendo la sua battaglia per sopravvivere. Al suo capezzale sono arrivati i genitori, partiti da Fondi dove è rimasta la sorella Veronica, in provincia di Latina, per stringersi intorno al giovane di 25 anni finito in coma dopo essere stato vittima di un brutale pestaggio all’esterno di un pub a Londra, nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Lunedì la mamma e il papà sono atterrati a Gatwick, poi la corsa in ospedale: appena viste le condizioni in cui versa il figlio, la donna ha accusato un malore.

Il quadro clinico di Marco è grave. È stato massacrato di pugni, probabilmente cadendo a terra ha anche battuto violentemente la nuca al suolo. Dopo il pestaggio sembrava essersi ripreso, poi ha accusato vertigini, ha di nuovo perso conoscenza. Sintomi di un gravissimo trauma cranico, confermato dalla forte pressione del sangue sui bulbi oculari, verificata dai primi medici che lo hanno soccorso. Per ridurre la pressione gli è stata rimossa parte della calotta cranica. È mantenuto in coma farmacologico. La famiglia è disperata. E vuole sapere che cosa è successo a Marco, partito cinque anni fa per l’Inghilterra in cerca di fortuna, finito in rianimazione senza un perché.

Marco Pannone, nipote di Massimiliano Sepe, chef del noto ristorante di Roma Alfredo alla Scrofa, a Londra lavorava in un pub, il Canova Hall di Brixton, quartiere nella zona sud ovest della City. Ed è qui che è stato aggredito, tra i tavolini all’esterno del locale, mentre il ragazzo terminava il turno di lavoro. La polizia londinese sta lavorando al caso, ma i punti oscuri sono ancora molti.

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