«Non dorme, forse ci vuole ciuccio, o vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio?»: questo e altri messaggi inviati al marito sono stati trovati nel telefono di Adalgisa Gamba, la mamma di Torre del Greco (Napoli) che il 2 gennaio del 2022 uccise il figlio Francesco, 2 anni e mezzo. La donna è accusata di aver soffocato il bambino, che temeva soffrisse di autismo, per poi lanciarsi insieme a lui in mare.
La Corte di Assise di Napoli ha disposto una perizia psichiatrica finalizzata ad accertare se ci fosse facoltà di intendere e di volere al momento del fatto, come scrive Il Mattino. Il pm Andreana Ambrosino della Procura di Torre Annunziata, così come gli avvocati della parte civile, si sono opposti. La decisione è giunta dopo una breve camera di consiglio. La donna era già stata sottoposta, due volte, a perizie con lo stessa finalità.
Durante l'udienza è stato ascoltato l'ufficiale dei carabinieri che ha espedito le indagini il quale, rispondendo alle domande del pm, ha anche elencato una serie di messaggi che la donna si era scambiata con il marito, messaggi del tipo «Non dorme, forse ci vuole ciuccio, o vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio?». Il carabiniere ha anche elencato una serie di ricerche - ravvicinatissime - eseguite dall'imputata sul suo cellulare (sottoposto a perizia) riguardanti l'autismo (la donna era convinta che suo figlio soffrisse di quella patologia) e sulle modalità da adottare per assassinare un bimbo. «Morte bimbo strangolato», «buttare figlio in mare», «bambino ucciso perché piangeva», «ucciso con candeggina», «strage familiare», «uccide figlio disabile» e «aggressione con coltello pena», tra le ricerche digitate su Google da Adalgisa: segno di lucidità e premeditazione, secondo l’accusa. Un segnale che stava male e in confusione, è quanto sostengono i suoi difensori. La perizia psichiatrica dirà qualcosa in più.
LEGGI TUTTO