La distanza non conta quando le persone sono unite da vincoli di affetto, affinità, rispetto e solidarietà. Questi sentimenti profondi sono in grado di supportare tutto e soprattutto di superare il dolore della mancanza di te.
Stare lontano non significa necessariamente essere distanti. La distanza fisica non significa nulla, a differenza della distanza dell'anima, che porta alla fine del rapporto, prima o poi.
Innumerevoli persone vivono nella stessa casa, lavorano insieme, non si piacciono e non vanno d'accordo, sono dei veri estranei e si considerano addirittura nemici. Altri, a causa di forza maggiore, a causa di fattori al di fuori del loro controllo, sono super sicuri e si amano incondizionatamente e con intensità.
Tutto nella vita è relativo, non esiste una regola, ognuno deve vivere secondo le proprie convinzioni e scelte.
La vita, nonostante sia perfetta e ci garantisca che alla fine tutto funzionerà, ci lascia un po' confusi quando pensiamo come sia possibile. Sembra contraddittorio, ma non lo è.
Noi, con la nostra imperfezione e mania per la perfezione, siamo quelli che vogliono imporre e vivere secondo gli standard dettati dagli usi e dai costumi di una società che è piena di difetti e, peggio ancora: addebitiamo a noi stessi e agli altri un atteggiamento normale con punti di vista limitati, senza analizzare tutti i lati, nonché i pro ei contro.
Questa visione imparziale e superficiale delle cose finisce per influenzare le scelte e, molte volte, è fuorviante. Conduce a un malinteso quando si pensa che la cosa giusta debba essere vincolata dalle convenzioni di un matrimonio perfetto agli occhi di tutti. Quella tradizionale, da una famiglia ben consolidata, che porta all'ammirazione delle sue bellissime foto di pochissimi momenti di pace e gioia, e la realtà è ben diversa: la coppia dorme in stanze separate, anche con la possibilità di dormire nello stesso letto; ognuno fa tutto in modo indipendente, senza la compagnia dell'altro e senza consultarlo, specialmente nei fine settimana. E, nei rari momenti in cui si intersecano, regnano prese in giro, lamentele e cattivo umore. È il predominio dell'eccesso di individualità ed egoismo in disaccordo con l'ideale di una vita comune.
Ci sono così tante domande. Diventa folle. Quando viene trovata una risposta, sorgono nuove domande. Viviamo circondati da misteri, non capiamo cosa ci porta a essere persi e con la sensazione di vuoto. Non sembra esserci alcuna logica ragionevole.
Non so nulla della vita e quando smetto di riflettere, ho l'impressione che più ci pensi, più diventa complicato. È una complessità infinita e senza limiti. Tutti pensano, ma certamente nessuno lo è. Siamo diventati insicuri di fronte a così tante incertezze e divergenze di pensieri. E forse il segreto sta nella semplicità di vivere senza dubbio.
Ognuno vive il libero arbitrio, secondo le proprie convinzioni, senza giudicare e senza fare confronti. Ognuno vive la propria vita senza ricevere o dare ipotesi infondate, e basta. Ciascuno nella sua piazza, rispettando lo spazio dell'altro, così come la sua individualità.
Districare. Vivere ed essere felici con la vita che Dio ci ha dato, perché essere vivi, di sicuro, è il nostro più grande dono.
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