L'omicidio di Chiara Poggi: nuove rivelazioni dall'amica delle cugine

L'assassinio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, rimane uno dei misteri più oscuri e dibattuti della cronaca italiana degli ultimi decenni. La giovane di 26 anni fu scoperta morta nella sua abitazione a Garlasco. Il suo fidanzato, Alberto Stasi, fu il primo a trovare il corpo senza vita di Chiara, situato vicino alle scale della cantina, con evidenti segni di violenza sul cranio. Inizialmente testimone, Stasi venne successivamente accusato e, dopo un lungo iter giudiziario, condannato definitivamente a 16 anni di reclusione nel 2015.

Nonostante le sentenze, molti dettagli del caso non sono stati chiariti, complice anche una serie di errori investigativi e lacune nelle analisi forensi. Tra gli aspetti più controversi vi sono le impronte trovate sul pigiama della vittima e l'assenza di tracce biologiche di Stasi sulla scena del crimine, oltre al fatto che le sue scarpe fossero pulite di sangue.

Le nuove dichiarazioni sull'omicidio

Recentemente, Alessia Villani, amica d'infanzia delle cugine di Chiara, le gemelle Cappa, ha rilasciato dichiarazioni che potrebbero aggiungere nuovi elementi al caso. In un'intervista concessa a Quarta Repubblica, ha raccontato di aver ricevuto un messaggio da Stefania Cappa il giorno dell'omicidio, informandola della tragedia e menzionando di aver visto Chiara l'ultima volta alle 11, ora che coincide con quella stimata per l'omicidio.

Dopo anni di silenzio, Villani ha deciso di parlare, spinta dalla rilettura di un vecchio articolo che la citava. Nonostante le numerose indagini, nessun ufficiale ha mai contattato Villani, che continua a ricordare vividamente quella giornata e le parole di Stefania.

La testimonianza di Villani aggiunge complessità a un caso già intricato, sollevando ulteriori domande su un delitto che, nonostante le condanne, continua a generare dubbi e teorie alternative.

Infine, Villani sottolinea la spontaneità di Stefania nel parlare delle 11, suggerendo che, seppur possa essersi confusa sull'orario esatto, la sua affermazione sembrava sincera. Questo particolare, ignorato per oltre un decennio, potrebbe essere cruciale per comprendere meglio gli eventi di quel giorno.