Curiosità

La tragica storia del Britannic, la nave gemella del Titanic

  • 1911. Nel movimentato cantiere di Harland e Wolff, a Belfast, c'è una febbrile energia di mille operai, i loro martelli che battono all'unisono. Da questo caos sonoro e dall'agitazione delle attività sorge una meraviglia colossale dell'ingegneria, una nave che sarebbe stata considerata la "sorella" dell'infame Titanic. Questa è il Britannic, il terzo della classe Olympic di transatlantici della White Star Line.

    Dall'inizio, il Britannic è stato progettato per essere più grande e migliore dei suoi fratelli maggiori, il Titanic e l'Olympic. Non hanno trascurato nessun dettaglio, non hanno risparmiato nessuna spesa, tutto per garantire che questa bellezza "inaffondabile" resistesse a qualsiasi calamità. Gli ottimisti progettisti e costruttori non sapevano nemmeno che il destino aveva un piano diverso.

    Il Test del Ghiaccio: Navigando in Tempi Difficili

    Appena un anno dopo l'inizio della costruzione del Britannic, suo fratello Titanic incontrò il suo destino catastrofico. La presunta "insinkabilitá" affondò con lui, inghiottita dall'Atlantico gelido e implacabile dopo la fatidica collisione con un iceberg.

    Costruttori del Britannic, affrontando questa rivelazione disastrosa, raddoppiarono gli sforzi per assicurarsi che la nuova nave non condividesse la stessa sorte. Migliorarono i difetti di progettazione che affondarono il Titanic, introducendo uno scafo doppio lungo i motori e le sale caldaie e alzando i ponti delle paratie per rendere la nave ancora più impermeabile all'acqua.

    Mentre il Britannic era in costruzione, il mondo precipitava nel caos. L'inizio della Prima Guerra Mondiale nel 1914 segnò l'inizio di un'era di distruzioni e disperazione.

    Tra il fumo e le rovine della guerra, il Britannic fu requisito dal governo britannico e trasformato in un ospedale galleggiante. I suoi lussuosi ornamenti furono rimossi, sostituiti da letti e strutture mediche. Fu dipinto di bianco, con grandi croci rosse e una fascia verde orizzontale a marcarlo come una nave di misericordia, un santuario in mezzo alla tempesta del conflitto.

    La Tragica Fine del Britannic: L'ultima Viaggio

    Nel novembre del 1916, il Britannic aveva già compiuto con successo sei viaggi, portando aiuto e conforto a migliaia di soldati feriti. Tuttavia, come il suo maledetto fratello, anche lui era destinato a una fine tragica. La mattina del 21 novembre del 1916, mentre navigava nel Mar Egeo, il Britannic fu scosso da una enorme esplosione.

    Finora, la causa dell'esplosione è dibattuta: alcuni sostengono che sia stato un siluro di un sottomarino tedesco nascosto, altri affermano che sia stata una mina sottomarina. Il risultato, comunque, fu inequivocabile. Il Britannic, nonostante tutte le sue modifiche e migliorie, iniziò ad affondare.

    Tuttavia, questa storia ha un lato positivo. Grazie alle lezioni apprese dalla tragedia del Titanic, il Britannic aveva un numero sufficiente di scialuppe di salvataggio per tutti a bordo. Dei 1.065 persone presenti sulla nave durante il suo ultimo viaggio, 1.036 furono salvate, una testimonianza delle misure di sicurezza migliorate e delle azioni rapide del suo equipaggio.

    Il Britannic affondò in 55 minuti, diventando la nave più grande perduta nella Prima Guerra Mondiale. Il suo relitto fu scoperto nel 1975 da Jacques Cousteau e da allora è stato esplorato più volte, ogni spedizione rivelando nuovi dettagli sulla sua enigmatica storia. Si trova a soli circa 120 metri di profondità.

    Navigando nella Storia

    La storia del Britannic, seppur legata al Titanic in modo oscuro, si distingue come una storia unica di ambizione, improvvisazione e resilienza.

    È nato da una combinazione di grandi speranze e dure lezioni, ha svolto un ruolo di faro di speranza durante un periodo buio e anche nella sua tragica fine, è riuscito ad evitare la grande perdita di vite che ha segnato il naufragio del suo fratello.

    Pertanto, serve come un pungente ricordo della resilienza umana e dell'impulso implacabile per imparare, migliorare e sopravvivere, non importa le sfide che affrontiamo.

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