Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky è sopravvissuto ad almeno tre tentativi di attentato nell'ultima settimana. A riportarlo è il Times. Secondo l'autorevole quotidiano britannico, due diversi gruppi sarebbero stati incaricati di uccider* il leader ucraino: mercenari del gruppo Wagner sostenuto dal Cremlino e forze speciali cecene. Entrambi sono stati contrastati da elementi contrari alla guerra all'interno del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa.
Era stato già il giornale on-line Ukrayinska Pravda, citando fonti dell'intelligence ucraina, a rilevare che nei primi giorni del mese scorso Vladimir Putin aveva dato al leader ceceno Ramzan Kadyrov il compito di infiltrare le sue forze a Kiev per fare "il lavoro più sporco". Ma il commando, a cui era stato dato il compito "di liquidare fisicamente" la leadership del Paese invaso, Zelensky in primis, è stato "neutralizzato". Non solo avrebbe subito "gravi perdite" in un combattimento avvenuto il 26 febbraio nella zona dell'aeroporto di Gostomel, nei pressi della Capitale. Secondo il giornale ucraino l'attentato è stato sventato grazie ad una ‘soffiata' arrivata da una fonte anonima che si è presentata come un "ufficiale dei servizi federali di sicurezza russi" e che voleva impedire l'uccisione del presidente. Nell’attacco è rimasto ucciso un comandante delle forze cecene, vicino a Kadyrov, Magomed Tushaev.
Per quanto riguarda i sicari del Gruppo Wagner, il Times citando una fonte collegata ai contractor russi, sostiene che a gennaio in Ucraina sono arrivati tra i 2mila e i 4.000 mercenari (si tratta di ex poliziotti ed ex militari) e molti di questi sono giunti a Kiev passando dalla Bielorussia. Alcuni sono stati schierati nelle regioni separatiste di Donetsk e Luhansk. Secondo la fonte, hanno una ‘kill list' con 23 uomini da eliminare, tra i quali, oltre a Zelensky, al premier Denys Šmihal' e agli uomini dell'esecutivo, anche il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko e suo fratello Wladimir, entrambi popolari ex campioni di boxe che hanno imbracciato le armi contro le truppe degli invasori.