C'è stato un tempo in cui ho fatto in modo che questo messaggio arrivasse. Oggi, dopo tanta acqua passata sotto il ponte, tante storie e tanta distanza... dopo tanto, non ho fatto domande, ma sapevo che sarebbe arrivato il momento.
Non mi ha infastidito, ma mentirei se dicessi che non sono impazzito, si è gonfiato il mio ego. L'ego è sempre un cattivo riferimento, ma in quel caso, lascia il segno. Ho pensato che, in un certo senso, quell'atteggiamento avrebbe facilitato la curva in cui ci siamo persi e abbiamo seguito il mondo.
Quali dei tour del mondo ci mancano? In quale dei tour ci incontriamo?
Io credo nella teoria dei fili, dopo tutto, siamo un groviglio di essi. Sono fili fatti di scelte, con la funzione di trasportare energia, la nostra. I nostri desideri, battute e lezioni. Il filo alimenta l'apprendimento.
L'universo, solo saggio, lascia le punte pronte per la connessione. Raramente sono le volte in cui il cavo viene interrotto, l'energia non ha più l'intensità di quella prima connessione.
Tanto che possiamo persino perderci in un nodo, ma non sappiamo se un giorno questo stesso nodo sarà la base per una bella cravatta.
Riesci a vedere la bellezza?
Tra le molte cose che abbiamo attraversato, tra le tante scelte, i migliori incontri appaiono in questi giri. Come in un gomitolo di lana, le fibre sono arrotolate e da quella giunzione, il filo diventa il tutto, il tessuto.
Tra andata e ritorno, potrebbe esserci anche l'ego, ma c'è la poesia, e la più bella di loro è proprio questa: le svolte che il mondo dà un senso al dare. La fine potrebbe essere solo l'inizio. Il nodo può essere solo l'inizio del ciclo.
Pensa che il mondo, finalmente, cominci intorno a te.
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