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Il mistero della Madonna di Trevignano: la verità svelata

  • La vicenda della Madonna di Trevignano ha catturato l'attenzione pubblica quando Gisella Cardia, una donna siciliana di 53 anni, ha dichiarato che la statua della Madonna acquistata durante un pellegrinaggio a Medjugorje piangeva sangue. Da allora, ogni mese, il giorno 3, organizza incontri di preghiera presso il luogo delle presunte apparizioni mariane.

    La divisione dell'opinione pubblica

    La storia ha suscitato grande curiosità e dibattito tra i fedeli. Alcuni accusano la Cardia di aver orchestrato un inganno per trarre vantaggio economico, mentre altri credono fermamente nei suoi racconti e nei messaggi che sostiene di ricevere dalla Vergine.

    Indagini e scoperte

    La verità è emersa dopo una dettagliata superperizia condotta sulle reliquie. Il genetista Emiliano Giardina ha analizzato sia la statua che un quadro di Cristo, scoprendo che il DNA trovato era esclusivamente quello di Gisella Cardia. Questo risultato ha escluso la presenza di qualsiasi elemento soprannaturale o miracoloso.

    Inoltre, le indagini hanno incluso l'uso di una Tac per escludere la presenza di meccanismi interni atti a far fuoriuscire liquidi dalla statua, senza trovare alcuna prova di tali artifici. Questi risultati hanno confermato le analisi iniziali del 2016 effettuate dai carabinieri del Racis, che avevano già identificato il DNA come appartenente unicamente a Gisella Cardia.

    Nonostante il rinvio delle comunicazioni ufficiali, previste per il 24 giugno, le conclusioni raggiunte dal genetista sono state sufficienti per considerare un possibile rinvio a giudizio per Gisella Cardia e suo marito Gianni, attualmente sotto inchiesta per truffa relativa alle donazioni raccolte attraverso l'associazione Madonna di Trevignano Ets.

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