Il maschilismo non ferisce solo le donne, fa male anche agli uomini. La mascolinità tossica è un insieme di stereotipi dannosi legati alla mascolinità, come ad esempio che gli uomini dovrebbero essere forti e duri, che gli uomini non piangono, che gli uomini non possono essere sensibili (come se fossero privi di sentimenti), ecc.
Gli esperti classificano la mascolinità tossica come un'arma del machilismo, che prende di mira i ragazzi cresciuti per diventare uomini prepotenti senza caratteristiche viste come femminili, come la sensibilità e l'empatia. Cioè, sono creati per essere narcisisti.
La paura è tanto quella di essere classificati come "meno uomini", che preferiscono chiudersi in una bolla piuttosto che dover mostrare sentimenti, come fanno le donne.
Ecco perché passano una vita a pensare a trucchi contro la propria emozione per non apparire “deboli”. Gli uomini coinvolti in questa mascolinità tossica tendono a non sviluppare l'intelligenza emotiva, diventando aggressivi e irrispettosi.
Pertanto, i comportamenti dannosi iniziano a funzionare come una valvola di sfogo, come guidare pericolosamente, lottare per dimostrare che "sei un uomo", mancare di rispetto alle donne, ecc.
La mascolinità tossica può anche essere dannosa, poiché è ciò che impedisce a molti di loro di prendersi cura della propria salute. Dopotutto, per loro un dottore è una cosa da "piccola donna".
Credono nella falsa credenza, anche inconsapevole, che una donna sia un essere inferiore. Ignorano che le donne vivono più a lungo proprio perché si prendono più cura della propria salute. Ma la mascolinità tossica è troppo orgogliosa per permettere ad alcuni uomini di vedere questa realtà.
Poiché la mascolinità tossica è un'avversione ai comportamenti normalmente associati alle donne, ostacola la costruzione di relazioni sane e si traduce nella costruzione di relazioni abusive.
È la mascolinità tossica che distorce la comprensione del femminismo, per esempio, che non è altro che la lotta delle donne per la parità di diritti con gli uomini, come poter votare, poter divorziare, poter lavorare, avere la propria propria attività, insomma, poter agire ed essere trattati come esseri umani.
È interessante notare che la mascolinità tossica non è la stessa della mascolinità. Lungi dall'essere una critica alla mascolinità stessa, che è protettiva, gentile e premurosa. È una critica ai comportamenti dannosi che, purtroppo, si imparano nell'infanzia.
Istruzione passata (o mancanza di essa) dai genitori ai figli. Occorre sensibilizzare per eliminare i comportamenti tossici generati dal maschilismo che fino ad oggi sono visti come naturali, come se si vivesse nell'era primitiva, quando gli istinti prevalevano ancora sulla ragione.
Man mano che la società si evolve, anche le nostre convinzioni devono evolversi. È un processo naturale di sviluppo umano, che implica coraggio e interesse per lo studio e la riflessione, in cui possiamo conoscerci e, finalmente, liberarci.
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