La Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE) affligge un quarto degli italiani, trasformando spesso i pasti in momenti di sofferenza. Il Dottor Davide Moioli, esperto del Policlinico San Marco, spiega come riconoscere i segnali di questa patologia e quando è necessario l'intervento chirurgico per una guarigione completa.
Le cause del Reflusso Gastroesofageo
La MRGE si manifesta con la risalita del contenuto dello stomaco nell'esofago. Se ciò avviene più di due volte a settimana per diverse settimane, si parla di malattia. Il Dottor Moioli sottolinea che il difetto si trova nella giunzione esofago-gastrica, dove lo Sfintere Esofageo Inferiore (LES) dovrebbe funzionare come una valvola impedendo il reflusso. In caso di MRGE, questa funzione è compromessa.
Fattori di rischio e sintomi atipici
Oltre ai difetti del LES, fattori come obesità, fumo, alcol, uso di certi farmaci, una dieta non equilibrata e la presenza di un'ernia iatale possono aggravare la MRGE. I sintomi possono variare dal classico bruciore di stomaco a tosse cronica, asma, raucedine, mal di gola e alito cattivo, tutti segnali da non sottovalutare.
Diagnosi e conseguenze del reflusso cronico
Il percorso diagnostico inizia con la gastroscopia, seguita da manometria esofagea e PH impedenziometria, essenziali per valutare l'entità del danno e la funzionalità dell'esofago e del LES. Una diagnosi precoce è cruciale per prevenire complicazioni serie come esofagite, stenosi esofagea, esofago di Barrett e persino il tumore dell'esofago.
Dalla terapia medica all'intervento chirurgico
La gestione della MRGE può necessitare di terapia medica con inibitori di pompa o, nei casi più severi, di intervento chirurgico. La fundoplicatio, eseguita tipicamente per via laparoscopica, è l'intervento standard per ricostruire la barriera antireflusso e offre una soluzione definitiva ai pazienti non responsivi ai trattamenti farmacologici.