Il metaforico segnatempo, che calcola quanto manca a un’ipotetica fine del mondo in base agli eventi che si verificano, resta fermo all'orario stabilito a gennaio 2020. Ma gli scienziati avvertono: “L'invasione e la conquista della centrale atomica di Zaporizhzhia fanno sì che l'umanità sia arrivata al punto più vicino di sempre alla autodistruzione nucleare”.
Le lancette non si spostano ma “l’umanità è arrivata al punto più vicino di sempre alla autodistruzione nucleare”. L'Orologio dell’apocalisse, un metaforico segnatempo che calcola quanto manca a un’ipotetica fine del mondo in base agli eventi che si verificano, resta a cento secondi dalla mezzanotte: a renderlo noto è il Bollettino degli Scienziati Atomici, che annualmente tiene il polso dei pericoli di un olocausto.
L'organizzazione, che è tornata a riunirsi negli ultimi giorni, aveva fissato il rischio a cento secondi dall’Armageddon già in gennaio 2020, in occasione dell'annuale aggiornamento della valutazione del pericolo. Solo due mesi fa “abbiamo indicato la situazione in Ucraina come un possibile focolaio, all’interno di un sistema di sicurezza internazionale caratterizzato da crescente tensione”, spiegano gli scienziati sul loro sito.