A diciotto anni dalla tragica data del 13 agosto 2007, il crimine di via Pascoli a Garlasco è di nuovo al centro dell'attenzione della giustizia. La residenza, trasformata in teatro di uno degli omicidi più controversi del Paese, potrebbe vedere una svolta con l'ausilio di nuove tecniche di analisi forensi applicate su vecchie prove, in particolare una impronta non identificata in precedenza.
La Procura di Pavia sta esaminando la cosiddetta traccia 97F: una macchia di sangue sul muro della scala che conduce alla taverna. Inizialmente interpretata come una semplice traccia ematica, oggi viene rianalizzata con l'analisi dei modelli di macchie di sangue che suggeriscono possa essere stata lasciata dall'assassino mentre spingeva la vittima, Chiara Poggi, giù per le scale. La posizione elevata della macchia rispetto al corpo suggerisce che non possa appartenere a Chiara.
Un nuovo esame delle prove, definito irripetibile per la delicatezza dei reperti, è in corso, con scadenza fissata per il 24 ottobre. La richiesta più critica è la rianalisi del DNA sotto le unghie di Chiara, che potrebbe collimare con il profilo di Andrea Sempio, l'unico indagato attuale. Tuttavia, il genetista Francesco De Stefano ha sollevato dubbi sulla qualità dei frammenti di DNA, affermando che potrebbero essere troppo contaminati per essere affidabili.
Altre tracce trovate nella casa di Chiara, come confezioni di alimenti e utensili, sono ora oggetto di nuova valutazione. Tra questi, l'impronta 33, precedentemente attribuita a Sempio, e una traccia digitale mai identificata, la numero 10. Si indaga anche su segni di sangue non analizzati in passato che suggeriscono un tentativo di chiedere aiuto da parte di Chiara.
Con l'ingresso in scena di esperti noti come l'ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, e il genetista Giorgio Previderè, si prevede una battaglia di competenze tra genetica e dattiloscopia, nel tentativo di chiarire i numerosi dubbi sull'intera indagine. Ogni nuova traccia può essere decisiva per delineare una verità dimenticata o mai esplorata in profondità su questo caso intricato.
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