Curiosità

Evatar: il dispositivo di riproduzione artificiale in grado di simulare il ciclo mestruale

  • Il dispositivo aiuterà a comprendere meglio malattie come l'endometriosi, i fibromi (che colpiscono fino all'80% delle donne), il cancro o l'infertilità.

    Un team di scienziati americani ha sviluppato un dispositivo riproduttivo artificiale completo chiamato "Evatar", in grado di ricreare un vero ciclo mestruale di 28 giorni e infine di rilasciare un ovulo.

    Il nuovo dispositivo è una rappresentazione in miniatura 3D dell'apparato riproduttivo della donna, con le sue ovaie, tube di Falloppio, utero, vagi*a e cervice.

    Il dispositivo, che fa parte dei cosiddetti "organi su un chip", include anche un fegato, necessario per metabolizzare alcune delle sostanze utilizzate.

    La sua funzione principale sarà lo studio dei farmaci e la biologia di base della riproduzione femminile al fine di cercare di comprendere meglio malattie come l'endometriosi, i fibromi (che colpiscono fino all'80% delle donne), il cancro o l'infertilità.

    Evatar è il risultato di uno dei molteplici progetti promossi con il programma Tissue Chip for Drug Screening, che finanzia lo sviluppo di piattaforme 3D con cellule e tessuti umani vivi, meglio noti come "organi su un chip". Questo piano ha raggiunto la creazione di altri organi artificiali sperimentali come i polmoni o il fegato.

    Va notato che Evatar contiene cellule umane reali, ottenute da donne sottoposte ad intervento chirurgico per altri motivi.

    Inoltre, è stato incluso anche un mini-fegato artificiale, sebbene non faccia parte del sistema riproduttivo femminile, è essenziale metabolizzare gli ormoni riproduttivi e regolare gli effetti di trattamenti come la chemioterapia o gli interferenti endocrini.

    Tutto ciò consente a Evatar di riprodurre il ciclo mestruale di 28 giorni delle donne e infine rilasciare un ovulo maturo.

    In futuro, l'obiettivo finale è quello di essere in grado di utilizzare le cellule staminali di un singolo paziente per creare un modello personalizzato del proprio sistema riproduttivo.

    "Se tu avessi le tue cellule staminali e crei un cuore, un fegato, un polmone e un'ovaia, potresti provare 10 diversi farmaci in 10 dosi diverse e dire: 'Questo è il farmaco che ti aiuterà con l'Alzheimer o il Parkinson o il diabete'". , ha detto la dottoressa Teresa Woodruff, direttore del Women's Health Research Institute e uno degli autori del progetto.

    "Questo ci aiuterà a sviluppare trattamenti personalizzati e vedere come le donne possono metabolizzare i farmaci in modo diverso rispetto agli uomini", ha detto Woodruff.

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