Cronaca

Eutanasia, referendum è inammissibile: «Non preservata la vita umana». Cappato: «Ora disobbedienza civile»

  • Il referendum sull'eutanasia non è ammissibile. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, che si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)” .

    In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.

    «Questa per noi è una brutta notizia, è una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo. Una brutta notizia per la democrazia», il commento di Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni, dopo la notizia arrivata dalla consulta sull'inammissibilità del Referendum. «Sull' eutanasia proseguiremo con altri strumenti, abbiamo altri strumenti. Come con Piergiorgio Welby e Dj Fabo. Andremo avanti con disobbedienza civile, faremo ricorsi. Eutanasia legale contro eutanasia clandestina».

    «La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull' eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa», ha detto invece il segretario del Pd, Enrico Letta su Twitter. «Sono dispiaciuto, la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia», aggiunge il leader della Lega, Matteo Salvini. Esulta invece Paola Binetti, senatrice dell'Udc: «La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull'omicidio del consenziente. Esprimo estrema soddisfazione. È passata la nostra linea: sulla vita non si vota. Mi auguro adesso che la Camera agisca coerentemente con le decisioni prese dalla Corte».

    «La Corte Costituzionale ha respinto con forza il 'populismo bioeticò dei Radicali, che hanno tentato di portare l' eutanasia in Italia con un referendum sull'omicidio del consenziente che avrebbe permesso a chiunque di uccider* amici e parenti al loro minimo gesto di consenso. Siamo grati alla Corte per il coraggio con cui non si è fatta intimidire da pressioni politiche e mediatiche di ogni genere», il commento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia. «È stata sventata una deriva mortifera - aggiunge Jacopo Coghe, presidente del Comitato 'No all' Eutanasia Legalè - ma incombono ancora spinte eutanasiche che ora il Parlamento è chiamato a scongiurare. La Corte ha indicato un livello minimo di tutela della vita umana fragile inviolabile e noi riteniamo che il progetto sul suicidio assistito violi quel livello minimo, andando oltre quanto la stessa Consulta ha deciso nel caso 'Cappatò. 

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