Dallo smart working al green pass, gli effetti della proroga dello stato di emergenza News

Dallo smart working al green pass, gli effetti della proroga dello stato di emergenza

Allo stato di emergenza Covid, prorogato dal governo fino al 31 marzo 2022 di fronte alla necessità di arginare la quarta ondata e dall’avanzata della variante Omicron, sono legate una serie di norme che dal 2020 regolano la vita degli italiani: dall’obbligo di mascherine allo smart working semplificato, fino al ruolo e alle funzioni del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e all’obbligo del green pass “base” e “rafforzato”.

 Il ruolo del commissario all’emergenza Lo stato di emergenza è il regime speciale creato per affrontare la pandemia da Covid, introdotto nel gennaio del 2020 dal governo di Giuseppe Conte per la prima volta. In questo quadro giuridico è nata la struttura del commissario all’emergenza Covid che oggi è guidata dal generale Figliuolo. Che manterrà perciò incarico (di distribuzione dei vaccini) e struttura. Lo stato di emergenza velocizza la gestione burocratica degli acquisti. Non è infatti obbligatoria l’effettuazione di gare, anche se la struttura commissariale ha molto spesso deciso di seguire la strada di confrontare pubblicamente le offerte di vari concorrenti.

Le misure per superare stato emergenza La bozza di decreto approvata in Cdm prevede ad ogni modo che nei tre mesi di proroga dello stato di emergenza Covid il commissario straordinario e il capo della Protezione civile adotteranno ordinanze per programmare «la prosecuzione in via ordinaria delle attività» per il contrasto e il contenimento della pandemia. Si prevede in sostanza, spiegano diverse fonti, di programmare la gestione di tutte le strutture connesse all’emergenza, perché possano operare anche a prescindere dallo stato d’emergenza che scade il 31 marzo.

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