Costi in aumento ma sempre con meno viaggiatori. La nuova ondata di contagi Covid colpisce anche il settore dei trasporti, con le compagnie che decidono di ridurre le corse per far fronte alle difficoltà economiche che rischiano di compromettere - spiegano Italo e altre aziende in due lettere inviata al Mef e al ministero delle Infrastrutture - "la continuità aziendale e occupazionale" delle imprese.
La contrazione della domanda dovuta dalla quarta ondata si somma, tra i fattori che gravano sul settore, al rincaro delle materie prime, come il carburante, e all'applicazione delle misure restrittive anti Covid.
A causa dell'aggravarsi della situazione pandemica e del calo nelle prenotazioni, FlixBus ha dovuto tagliare del 30% l'offerta in Italia, già sensibilmente ridotta rispetto ai livelli pre-Covid, andando a diminuire la frequenza settimanale e giornaliera dei collegamenti anche su rotte cruciali come Firenze-Bari, Bologna-Pescara o Roma-Ancona. Lo si legge in una nota della società di bus a lunga percorrenza low cost.
Nella nota, la società avverte che, senza sostegni immediati, rischia di dover ridurre ulteriormente i collegamenti. "La domanda è ai minimi storici e, come azienda privata che non può contare su fondi pubblici, non siamo nelle condizioni di garantire la piena operatività e una sostenibilità economica allo stesso tempo. Senza provvedimenti tempestivi, saremo costretti a nuove riduzioni, e così le altre imprese del comparto", afferma Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia.
Anche Italo chiede nuovi aiuti al governo e riduce le tratte giornaliere. La compagnia ha già soppresso 6 servizi che dal 14 gennaio diventeranno 27 (di cui 21 soppressi tutti i giorni e ulteriori 6 il martedì, mercoledì e giovedì). Ma per evitare di essere "costretti a misure ancora più drastiche", spiega il ceo della società Gianbattista La Rocca, un intervento è ormai necessario.
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