Era la notte dell'anti-vigilia di Natale. Uscito dal lavoro le è andato sotto casa, a Guidonia Montecelio, nonostante lei l'avesse già rifiutato più volte.
"Era una furia", si legge nell'ordinanza emessa dal gip del tribunale di Tivoli che ha disposto gli arresti domiciliari per il 31enne, accusato di violenza sessuale e lesioni personali, pluriaggravati, nei confronti di una collega. Le indagini, coordinate dal pool "Gruppo uno" dalla procura, sono state portate a termine dagli investigatori del settore specializzato nella violenza di genere e minori del commissariato di Tivoli.
Nonostante "le urla", la "resistenza disperata" della ragazza, lui non si ferma e agisce la violenza. Lui è un bartender professionista che lavora in un ristorante-bar di Guidonia, i due sono colleghi. Lui durante il servizio ci prova, lei non ci sta. Terminato il servizio lei torna a casa sola, in macchina. Lui la segue. La bracca sotto casa, la aggredisce e la trascina con la forza fuori dalla macchina. La donna grida, prova a difendersi, ma lui è più forte. Si struscia, la palpeggia, prova a violentarla. La colpisce più volte con il bloccasterzo della macchina della ragazza, provocandole la frattura del naso, delle ecchimosi intorno agli occhi e delle contusioni al bacino: lesioni giudicate guaribili in trenta giorni.
I vicini spaventati dalle grida si affacciano, uno di loro scende di casa e la soccorre, allontana l'uomo prima che riesca a consumare la stupro. La ragazza è già gravemente ferita. Il vicino chiama il 112, e un'ambulanza trasporta la vittima al pronto soccorso dell'ospedale di Tivoli dove viene attivato il codice rosa integrato, il percorso dedicato alle donne vittime di violenza. Parte l'indagine della polizia del commissariato Tiburtino. Gli investigatori raccolgono la testimonianza della ragazza, che racconta tutto. Collaborano anche il suo soccorritore e gli altri condomini del palazzo che hanno assistito alla scena. Giovedì il 31enne è stato arrestato.
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