Cronaca

Canone Rai non dovuto? Ecco come ottenere il rimborso

  • I dettagli sul canone in bolletta

    Nelle bollette dell'energia elettrica arrivate a luglio o ad agosto, i consumatori hanno trovato anche l'addebito di una parte del canone Rai. In molti, però si sono visti addebitare il canone anche se non era dovuto. L'Agenzia delle Entrate ha quindi pubblicato le istruzioni e il modello da compilare per chiedere il rimborso di quanto addebitato ingiustamente.

    Reclami e rimborsi: ecco cosa fare

    Se nella bolletta dell’energia elettrica ti è stato addebitato il canone RAI ma non devi pagarlo perché, ad esempio, è già stato addebitato anche sulla bolletta di un altro componente del tuo nucleo familiare, puoi presentare istanza di rimborso scaricando il modulo direttamente dal sito dell'Agenzia delle Entrate (con tanto di istruzioni). Una volta scaricato e compilato puoi inviarlo a mezzo posta, assieme alla copia di un documento di identità, tramite raccomandata all'indirizzo: Agenzia delle entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino. L’istanza si considera presentata nella data di spedizione risultante dal timbro postale.

    In alternativa puoi presentare la dichiarazione anche online, in due modalità:

    tramite un’applicazione web disponbile sul sito dell'Agenzia delle Entrate, direttamente dal contribuente o dall'erede;   

    oppure tramite un intermediario abilitato (CAF, commercialisti, consulenti del lavoro...).

    Fa fede la data risultante dalla ricevuta rilasciata in via telematica. L’istanza in via telematica potrà essere presentata dal 15/9/2016.

    L’Agenzia delle Entrate effettuerà le verifiche sulle istanze di rimborso e i rimborsi saranno effettuati dalle imprese elettriche mediante accredito sulla prima bolletta utile o con altre modalità, entro 45 giorni dalla ricezione, da parte delle imprese elettriche, delle informazioni per il rimborso da parte dell’Agenzia delle entrate. Se il rimborso da parte delle imprese elettriche non va a buon fine, sarà effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

    Hai bisogno di aiuto? Dai un'occhiata alla sezione "I dubbi più comuni" (FAQ) dove abbiamo risposto alle domande più frequenti. Se non trovi le risposte che cerchi, contattaci telefonicamente al numero verde 800 131889: i nostri consulenti sono pronti a chiarire tutti i tuoi dubbi. 

    Su quale bolletta compare la voce

    Le utenze interessate sono quelle domestiche nelle abitazioni di residenza, cioè quelle caratterizzate dalle sigle D1, D2 o D3. Riconoscere l'importo relativo al canone è semplice, perché la voce è indicata nella bolletta in una voce a parte rispetto al resto. La bolletta su cui è addebitato il canone è la prima utile dopo il 1° luglio 2016, quindi quella con i consumi relativi al periodo precedente il mese di luglio. Se la bolletta è bimestrale e arriva ad agosto, l'importo è addebitato in quella relativa al bimestre giugno-luglio. 

    Come vengono ripartite le rate

    Il canone Rai per il 2016 è pari a 100 euro, 92,18 euro di canone vero e proprio, a quale vengono aggiunte l'Iva (3,69 euro) e la tassa di concessione governativa (4,13 euro). Ricordiamo che le rate del canone hanno scadenza il primo giorno di ogni mese, da gennaio a ottobre. Questo significa che nella prima bolletta successiva al 1° luglio vengono addebitate le rate del canone scadute fino a quel momento (quindi 7 rate da 10 euro ciascuna). Facciamo un esempio che ci aiuta a capire meglio: ipotizziamo di ricevere una bolletta con scadenza il 22 luglio. In questo caso la fattura contiene anche la rata scaduta il 1° luglio. Assieme ai consumi relativi all'elettricità, perciò, compaiono anche i 70 euro del canone relativi ai primi sette mesi di canone del 2016. Se, invece, la bolletta scade il 22 agosto, l'importo complessivo conterrà anche gli 80 euro del canone Rai da gennaio ad agosto.

    La nostra proposta per una riforma seria

    Al Presidente del Consiglio avevamo chiesto di mostrare più coraggio nella riforma della Rai. Le misure definitivamente approvate non sono invece sufficienti per porre rimedio alla situazione. La riforma della Rai infatti, oltre a non raccogliere alcuna delle nostre proposte per rendere più moderno e meno lottizzato dalla politica il servizio pubblico televisivo, non apre alcuno spazio ulteriore a una adeguata rispondenza alle esigenze dei cittadini, che sono quelli che lo finanziano per buona parte e anzi accentra sul governo il controllo del consiglio di amministrazione Rai. Continuiamo quindi a sostenere il pacchetto di riforme strutturali serio e sostenibile che avevamo proposto, attraverso i seguenti interventi:

    Abolizione del canone
    Che significherebbe restituire oltre 100 euro ogni anno alle famiglie italiane ed eliminare la pressione della politica che opprime il servizio pubblico radiotelevisivo.

    Mantenimento di un solo canale pubblico
    Come esito delle riforme, dovrà rimanere un solo canale di servizio pubblico che, indipendente e senza pubblicità, sarà chiamato a dare informazioni di qualità.

    Privatizzazione degli altri canali Rai
    Questo consentirà allo Stato anche di fare cassa.

    Possibilità di fissare obblighi di servizio pubblico a carico delle altre reti private
    Lo Stato mette infatti a disposizione degli operatori privati le frequenze, permettendo loro di guadagnare attraverso la pubblicità e la pay tv e, a fronte di questo, a tali operatori potrebbe essere chiesto il rispetto di alcuni obblighi di servizio pubblico.

    Abolizione della Commissione parlamentare di vigilanza
    La Commissione di vigilanza Rai non avrebbe più alcun significato e andrebbe pertanto abolita. Questo contribuirebbe a eliminare la pressione della politica sull'informazione televisiva.

    Potenziamento dell'Antitrust e riforma dell'Agcom
    Per evitare che la privatizzazione non abbia effetti negativi sulla pluralità dell'informazione occorre potenziare l'operatività dell'Antitrust in questo settore, a garanzia di una corretta ed efficiente concorrenza che produca benefici per i consumatori.

    Come chiedere l'esonero

    L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello di autocertificazione che chi non possiede un televisore può presentare per non pagare il canone Rai. La dichiarazione ha validità annuale, dovrà quindi essere ripresentata ogni anno. È necessario presentare la dichiarazione direttamente all'Agenzia delle Entrate utilizzando l'apposito modello. Dovranno compilarlo e inviarlo i titolari di un'utenza per la fornitura di energia elettrica per uso domestico residenziale (o l'erede di un titolare d’utenza elettrica defunto) che non sono in possesso di un televisore. Affinché avesse effetto per l'intero canone dovuto per il 2016, avresti dovuto presentare la dichiarazione a mezzo posta oppure telematicamente entro il 16 maggio. Chi non avesse fatto in tempo a presentare la domanda entro questa data, può ugualmente presentarla dal 1° luglio al 31 gennaio 2017: in questo caso la dichiarazione è valida per l'intero canone dovuto per il 2017.

    È possibile presentare la dichiarazione online secondo queste modalità:

    dal contribuente o dall'erede, seguendo la procedura indicata sul sito dell'Agenzia delle Entrate,

    tramite un intermediario abilitato (CAF, commercialisti, consulenti del lavoro...).

    Fa fede la data risultante dalla ricevuta rilasciata in via telematica.

    La dichiarazione può anche essere inviata a mezzo posta, assieme alla copia di un documento di identità, in plico raccomandato senza busta all'indirizzo: 

    Agenzia delle entrate - Ufficio Torino 1 - Sportello abbonamenti TV - Casella postale 22 - 10121 Torino. 

    La dichiarazione si considera presentata nella data di spedizione risultante dal timbro postale.

    Se hai ancora dubbi, puoi visitare la sezione FAQ dove abbiamo risposto alle domande più comuni

    I requisiti necessari per la presentazione

    Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fornito chiarimenti in merito alla definizione di apparecchio televisivo: non costituiscono apparecchi televisivi computer, smartphone, tablet, e ogni altro dispositivo se privi del sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare. Ecco quali sono le condizioni necessarie per presentare la dichiarazione:

    Nessun componente della famiglia detiene apparecchi televisivi in nessuna delle abitazioni per le quali è titolare di utenza elettrica per uso domestico;

    Nessun componente della famiglia detiene, in nessuna delle abitazioni per le quali è titolare di utenza elettrica per uso domestico, un altro apparecchio televisivo oltre a quello per il quale è stata presentata entro il 31 dicembre 2015 denuncia di cessazione per suggellamento;

    Il canone è già pagato da un componente della famiglia intestatario di un’utenza elettrica: in questo caso se un altro componente della famiglia è titolare di un’altra utenza elettrica, deve mandare l'autocertificazione, fornendo codice fiscale della persona intestataria del canone (per esempio due persone che fanno parte della stessa famiglia anagrafica, ma sono titolari di utenze elettriche separate;

    I contribuenti che attivano nuove utenze di energia elettrica per uso domestico residenziale devono presentare l’autocertificazione entro la fine del primo mese successivo a quello di attivazione dell’utenza (per esempio: attivazione utenza elettrica il 15 maggio, autocertificazione entro il 30 giugno). Per le utenze attivate a gennaio e febbraio 2016, la dichiarazione sostitutiva presentata entro il 30 aprile 2016, ha effetto a decorrere dalla data di attivazione della fornitura.

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