Sono bastati due cucchiaini di tiramisù a cui era allergica per uccider Anna Bellisario, la giovane di 20 anni morta a causa dello choc anafilattico provocato dall'ingestione del prodotto che conteneva tracce di latticini, derivati del latte. La ventenne, prima di ingerire il dolce vegano, consumato in un locale di Milano, ha controllato l'etichetta e chiesto la lista degli allergeni. Un atteggiamento molto scrupoloso, che non è servito a salvarle la vita, scrive Il Giorno.
A raccontare quanto accaduto quella sera del 26 gennaio è il fidanzato, che agli inquirenti ha raccontato tutti i dettagli di quello che Anna ha mangiato. Solo dopo essersi accertata dell'assenza di sostanze per lei pericolose, ha assaggiato per la prima volta il "Tiramisun". Appena due cucchiaini ed immediatamente ha cominciato a tossire, ha provato a vomitare in bagno, ma non riuscendoci ha preso il cortisone e il farmaco anti-asma che portava sempre con sé. Poi è svenuta, e non ha mai più ripreso conoscenza. Dopo dieci giorni di coma è morta all'ospedale San Raffaele.
Il dolce è stato prodotto in un laboratorio di Assago, il cui rappresentante legale della società è stato denunciato per omicidio colposo, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine. Oltre al rappresentante legale, è stata denunciata la madre 60enne, che si occupa delle procedure Haccp per la salubrità degli alimenti e due addette alla preparazione delle pietanze, una donna di 31 anni di origine thailandese ed una 27enne peruviana.
Il medico di turno dell’Ats, la sera dell'incidente è andato nel locale di Corso Garibaldi, dove ha prelevato campioni dal vasetto di tiramisù vegano, mangiato da Anna. I carabinieri del Nas, che hanno effettuato sopralluoghi sia nel laboratorio di Assago, sia nei punti vendita milanesi, avrebbero scoperto che la produzione di biscotti vegani e di una crema al mascarpone, avveniva sullo stesso bancone. E' possibile, quindi, che sia avvenuta contaminazione tra i due cibi, la cui produzione doveva essere effettuata in due ambienti separati.
Ma c'è dell'altro e riguarda un altro prodotto venduto come vegan, la maionese, in cui sono state trovate tracce di proteine dell’uovo, altro elemento a cui la 20enne era allergica, e che avrebbe mangiato all'interno del panino che aveva ordinato. Quando sul cadavere della giovane sarà eseguita l'autopsia, potrebbero emergere altri elementi per allargare la lista degli indagati dalla procura.
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