Nonostante l'inverno non sia ancora iniziato, il virus dell'influenza sta già mostrando segni di attività anticipata, causando preoccupazione tra i medici e i virologi. In particolare, il virologo Matteo Bassetti ha lanciato un campanello d'allarme per l'Italia, suggerendo che il numero di casi potrebbe raggiungere i 18-20 milioni, influenzando così un terzo della popolazione italiana.
Bassetti ha chiarito che non si tratta di una nuova variante influenzale, ma del virus A H3N2, già noto e monitorato in passato. Ha sottolineato che non dovremmo riferirci a questa come 'influenza giapponese', un termine che potrebbe indurre in errore. Questo virus ha colpito il Giappone con un mese di anticipo rispetto al solito, influenzando principalmente bambini in età scolare, con alcune scuole costrette a chiudere temporaneamente.
Cosa aspettarsi in Italia
Secondo Bassetti, l'Italia potrebbe presto vedere una co-circolazione dei virus H3N2 e H1N1, entrambi ceppi dell'influenza A noti da tempo. La diffusione simultanea di questi virus è una possibilità reale, influenzata dalle condizioni meteorologiche e dalla copertura vaccinale. Il virologo ha ricordato che negli ultimi anni i casi sono stati numerosi e quest'anno potrebbero superare i 18 milioni, arrivando fino a 20 milioni in assenza di una campagna vaccinale efficace.
Sintomi e differenze rispetto al Covid
I sintomi dell'influenza rimangono quelli classici: febbre alta, dolori muscolari, mal di testa e stanchezza, con possibili complicazioni respiratorie che possono portare a polmoniti virali. Bassetti ha evidenziato una distinzione chiara rispetto al Covid-19, che presenta sintomi meno sistemici ma con un forte impatto alla gola.
Vaccini e prevenzione: l’appello del virologo
Per fronteggiare l'influenza, Bassetti ha sottolineato l'importanza della vaccinazione. Il vaccino quadrivalente, che copre i principali ceppi di influenza, è cruciale per migliorare la copertura vaccinale. Attualmente, la percentuale di vaccinati è bassa, e il virologo invita a intensificare gli sforzi per proteggere in particolare gli anziani e le persone a rischio.