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Zaki: finalmente scarcerato in Egitto. 

"Mi metto nei suoi panni, non so se già stasera ma molto presto Patrick Zaki riuscirà a dormire su un letto diverso dal cemento del pavimento della prigione di Tora dove è rimasto negli ultimi 22 mesi. Quindi questo già nell'immediato un enorme sollievo". Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, ha commentato a Fanpage.it la notizia della scarcerazione di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna in prigione da ben 669 giorni.

Lo studente non è stato però assolto: il processo a suo carico continua e la prossima udienza è stata già fissata al prossimo 1 febbraio. Intanto, sono molti coloro che gioiscono per la decisione presa oggi dal giudice del tribunale di Mansura. "Speriamo che nella prossima udienza – ha continuato Noury – ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo e cioè il riconoscimento della sua innocenza ma oggi è comunque stato fatto tantissimo. Non so calcolare le percentuali di contributo a questo passo in avanti.

Grazie alla grande campagna social che ha coinvolto più soggetti, quindi se un giudice per la prima volta ha deciso in un senso parzialmente favorevole a Patrick è perché certamente è stato tenuto conto di questioni di diritto che vanno rispettate da parte della magistratura egiziana ed anche grazie all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzione degli altri Paesi".

Quello che potrà succedere nei prossimi mesi è ancora troppo presto per dirlo: "In questo momento è talmente tanta la gioia per questa notizia  – ha concluso Noury – che immaginare a mente fredda cosa fare nei prossimi giorni  e settimane è complicato. Posso solo ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo e dire a tutti di tenere alta l'attenzione".