Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Il testo, composto da 11 articoli, è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani: arresto per gli uomini violenti non più solo in flagranza di reato, procedibilità d'ufficio per i maltrattamenti domestici, braccialetto elettronico.
Non si è raggiunta l'unanimità sulla proposta della ministra Gelmini di dare una scorta alle donne che denunciano, il testo prevede la possibilità di organizzare la cosiddetta vigilanza dinamica nei pressi delle abitazioni delle vittime. "Qualora dai primi accertamenti emergano concreti e rilevanti elementi di pericolo di reiterazione della condotta l'organo di polizia che procede nelle indagini lo comunica al prefetto che può adottare "misure di vigilanza dinamica, da sottoporre a revisione trimestrale, a tutela della persona offesa".
Le pene previste per i reati di percosse, lesioni, minacce, violazione di domicilio e danneggiamento sono aumentate "se il fatto è commesso nell'ambito di violenza domestica da soggetto già ammonito".
"L'obiettivo è quello di rendere più sicura la vita di tante donne, pensiamo che quest'anno abbiamo avuto 109 donne morte e quindi c'era un'esigenza di intervenire per la prevenzione di fatti così gravi. Adesso in caso di atteggiamenti violenti si potrà procedere di ufficio. Tante volte non denunciano perché in situazioni anche economiche difficili", ha spiegato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese annunciando una delle novità del pacchetto di misure poi illustrato dalle quattro ministre alla presenza del premier Mario Draghi. "Con le nuove norme ci sarà un aiuto economico immediatamente nella fase delle indagini. Abbiamo esteso a questa fattispecie quello già previsto in materia di estorsioni: le donne potranno avere un terzo dell'indennizzo totale. Credo sia un grande passo avanti, è un grande aiuto alle donne che sono state oggetto di violenza, che tante volte non denunciano perché si trovano in una condizione economica difficile". "C'è una strategia contro la violenza maschile sulle donne.
Il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che passerà all'esame che introduce norme per la tutela delle donne vittime di violenza, per la loro protezione e sicurezza. Per loro e per i loro figli. C'è un intervento importante anche per gli orfani di femminicidio. Nessun alibi, non si può tollerare questo fenomeno aberrante". La ministra della Giustizia Marta Cartabia è entrata poi nel merito delle misure: " Il ddl rafforza l'applicabilità delle misure cautelari coercitive.
Se c'è violazione del divieto di avvicinamento è oggi previsto l'arresto obbligatorio a cui deve seguire una misura cautelare coercitiva per evitare che la persona possa essere rimessa in libertà in vista del processo. Incentiva l'uso del braccialetto elettronico, se viene rifiutato la persona viene sottoposta a una misura cautelare restrittive se poi lo manomette è prevista una misura coercitiva in carcere. La sospensione della pena con la condizionale per questo tipo di reati è sempre subordinata alla presenza di un corso di formazione". "Il provvedimento che oggi il governo presenta - spiega la ministra Maria Stella Gelmini - va nella direzione di rafforzare e di estendere le misure cautelari e alcuni strumenti. È necessario far emergere molti casi di violenza che oggi ancora non vengono denunciati.
Percentualmente i casi denunciati è solo del 15-16%. Questa è la ragione per cui una buona legge come il Codice rosso rimanga almeno in parte inattuata. E' importante non lasciare sole le donne vittime di violenza e intervenire con grande celerità per evitare che nelle maglie procedurali possano nel frattempo correre dei rischi". La ministra Mara Carfagna ha posto l'accento sul sostegno agli orfani dei femminicidi. "C'è una provvisionale per gli orfani di femminicidio da erogare non al termine di un lungo processo ma dopo le indagini preliminari. Ci sono centinaia di nonni e zii che accolgono i bambini, minori che hanno bisogno di un recupero, anche costoso. C'è quindi bisogno che lo Stato riconosca loro un sostegno economico". "E' un fatto di grande importanza che il governo abbia varato un disegno di legge con norme contro la violenza di genere.
Ora il parlamento dovrà esaminare il testo più nel dettaglio, ma la direzione è quella giusta: non limitare la libertà delle vittime per proteggerle, ma quella degli uomini violenti, attraverso il rafforzamento delle misure cautelari e degli strumenti di controllo", il commento della senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione di inchiesta del senato sul femminicidio. " Ora però - aggiunge la presidente dei senatori Pd Simona Malpezzi - è il momento della responsabilità di tutti. Della politica nel dare seguito a queste disposizioni e nel rafforzare e sostenere quelle già esistenti, e degli operatori del diritto, tutti, nell'essere pronti nell'applicare le nuove misure. La tempestività salva la vita delle donne".
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