Durante l'ultima puntata di È Sempre Cartabianca su Rete 4, andata in onda il 16 settembre, si è assistito a momenti di alta tensione. Il programma, guidato da Bianca Berlinguer, ha visto un acceso confronto tra Enzo Iacchetti, noto per la sua partecipazione a Striscia la notizia, e Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, riguardo la situazione nella Striscia di Gaza.
Il dibattito si è rapidamente surriscaldato quando sono state discusse le cifre delle vittime e le responsabilità internazionali. Iacchetti, particolarmente toccato dagli eventi, ha citato un rapporto delle Nazioni Unite che accusa Israele di genocidio, menzionando oltre 70mila vittime, di cui circa 20mila bambini. L'altro ospite ha contestato questi numeri, spostando la colpa su Hamas, il che ha innescato una reazione furiosa da parte di Iacchetti.
È Sempre Cartabianca, Enzo Iacchetti: "Sono stato minacciato"
La discussione è degenerata in insulti e minacce, portando Iacchetti a minacciare di lasciare lo studio. L'intervento di Bianca Berlinguer è stato necessario per riportare la calma e mandare in pausa la trasmissione. Dopo il programma, la discussione ha continuato a infiammarsi sui social, con molti che hanno espresso solidarietà verso Iacchetti, mentre altri lo hanno attaccato per le sue posizioni contro la politica israeliana.
Enzo Iacchetti ha rivelato di aver ricevuto minacce nei mesi scorsi e di aver contattato la polizia postale per la sua sicurezza. Il dibattito televisivo ha evidenziato la difficoltà di mantenere un dialogo costruttivo quando le emozioni prevalgono sulla ragione e le cifre diventano armi di scontro.
Enzo Iacchetti a #ÈsempreCartabianca: "Sono stato minacciato per le mie posizioni su Gaza ma io non sono un antisemita" pic.twitter.com/G1Q3zNYKA4
— È sempre Cartabianca (@CartabiancaR4) September 16, 2025
La puntata ha lasciato aperte questioni politiche e mediatiche, sollevando dubbi sulla capacità dei talk show di offrire un palcoscenico per dibattiti seri e rispettosi, senza che l'indignazione degeneri in violenza verbale.