Cronaca

Strage sull'A14, la moglie: «Ho scoperto la morte di mio marito e dei miei figli cercando i nomi su internet»

Una tragedia, quella di ieri in autostrada A14: l'incidente in cui Andrea Silvestrone ha perso la vita ieri a Grottammare insieme ai due figli di 8 e 14 anni ha sconvolto le Marche e l'Italia, ma soprattutto la moglie, Barbara Carota, che intervistata dal quotidiano Il Messaggero ha detto di aver scoperto del dramma direttamente dai giornali su Internet. «Nessuno ieri mi ha informato, nessuno», dice la donna, raccontando di aver saputo della morte di marito e figli cercando sul web i loro nomi.

La donna, operatrice socio-sanitaria in una clinica privata a Pescara, invano ha provato a telefonare a marito e figli: «I cellulari squillavano a vuoto», racconta. «Avevo un brutto presentimento, pensavo a Nicole, Diego e Brando, allora quasi d’impulso ho digitato il nome di mio marito Andrea insieme alla parola “incidente” su un motore di ricerca e ho scoperto ciò che era successo».

La donna è molto provata, non ce la fa a parlare, e non sa nemmeno come sta il figlio 12enne, l'unico sopravvissuto all'incidente: «Cerco di avere notizie dall’ospedale, ma non è facile averne. Forse mio figlio non è più in pericolo di vita, però non ne ho la certezza, ho poche e frammentarie informazioni, prego e spero che sia vero». Il bambino è in prognosi riservata per la rottura di femore, bacino e contusioni al volto.

Andrea e Barbara stavano insieme da 18 anni: si erano conosciuti a Montesilvano, città di lei, nel pescarese. Andrea, che aveva il papà di Sulmona, ci andava spesso in vacanza dall'Emilia Romagna: appassionato di sport, giocava a tennis ed era un avvocato e pianista. Pochi mesi dopo il matrimonio, la sclerosi multipla ha iniziato a manifestarsi e nel giro di poco tempo l'uomo era rimasto su una sedia a rotelle: ma questo non gli aveva impedito di dedicarsi alle sue passioni, come lo sport paralimpico, conducendo di fatto una vita quasi normale. Con la moglie sempre al suo fianco, innamorata come il primo giorno. E anche per questo il suo dolore è lancinante.