Via le mascherine all'aperto dall'11 febbraio ma con l'obbligo di tenerle sempre in tasca in caso di assembramenti, stadi pieni al 75% da marzo e discoteche che si preparano a riaprire, mentre la curva dell'epidemia continua a scendere e si riducono anche i ricoveri dei bambini. A segnare il nuovo corso della lotta alla pandemia è l'arrivo dell'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che da venerdì non renderà più obbligatorio indossare le mascherine all'aperto. Bisognerà comunque portarle sempre in tasca per proteggersi in caso di assembramenti, mentre resta l'obbligo di indossarle al chiuso.
Da marzo la graduale riapertura degli stadiIl provvedimento è in linea con le indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), per il quale "in ambienti all'aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l'utilizzo di mascherine per il viso". Si preparano a entrare in una nuova fase anche gli stadi, nei quali il primo marzo la capienza sale al 75% per le strutture all'aperto e al 60% per quelle al chiuso, come annunciato dal ministro Speranza e dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, potrà anche essere avviato un percorso per portare la capienza al 100%.
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