È chiaro che stiamo vivendo una situazione straordinaria con COVID-19 e che, come tale, dobbiamo essere prevenuti. Tuttavia, gli acquisti provacati da panico hanno conseguenze negative, cioè la carenza di alcuni prodotti e aumento dei prezzi.
Scaffali vuoti, lunghe file con i carri pieni fino in cima. Nervosismo, fretta, sguardi consapevoli dove è condivisa la stessa preoccupazione: la paura di finire le scorte.
Gli acquisti dovuti al coronavirus sono un fenomeno sempre più frequente che ci sorprende e allo stesso tempo intensifica la sensazione di panico.
Ora, ha senso andare in massa al supermercato per conservare cibo e altri prodotti a casa? O stiamo forse assistendo a un comportamento chiaramente irrazionale?
Vedere immagini di persone che fanno acquisti in televisione o nei video che condividiamo sui social network ha un effetto di contagio. Ricordiamoci che oltre al virus COVID-19, non c'è nulla di contagioso come l'angoscia, come la sensazione che finiremo le scorte se non agiamo.
La mente umana tende a reagire con una certa sfiducia alle informazioni che riceve. C'è sempre la sensazione che "non ci stiano dicendo tutto".
Questo contesto ci obbliga, ovviamente, ad adattarci a questa situazione, ma la possibilità di affrontare con successo questa realtà passa prima agendo con calma, equilibrio e intelligenza. È così che otteniamo il meglio da noi stessi.
Pertanto, di fronte alla domanda se sia necessario essere proattivi, la risposta è sì; ma in modo razionale. È consigliabile aumentare il nostro volume di acquisti da un giorno all'altro? Tutto dipenderà dalle indicazioni che avremo ricevuto dagli esperti.
Se trascorriamo più tempo a casa a causa di una quarantena o se i nostri figli non vanno a scuola, ovviamente, dobbiamo attrezzarci di più. Le crisi sono affrontate dalla calma, dal consenso, dal comportamento civico e dall'unione degli sforzi e delle motivazioni tra tutti.
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