Curiosità

Salvini dalla parte dei terremotati: "Migliaia di terremotati fuori dalle loro case, prima voglio occuparmi di loro!"

  • Matteo Salvini, ministro dell'interno rilancia la questione dei terremotati del Centro Italia: “Dopo anni ci sono ancora migliaia di italiani terremotati senza una casa. Io mi voglio occupare prima di loro. Sbaglio?”. 

    L’obiettivo del vicepresidente del Consiglio è quello di "far riavere le loro case" ai terremotati.

    Dopo anni, Salvini scrive sui sociali network: "ci sono ancora migliaia di italiani terremotati fuori dalle loro case. Io mi voglio occupare prima di loro. Sbaglio?". Il ministro dell’Interno condivide, oltre a questa breve frase, anche lo spezzone di un video del suo intervento a Quarta Repubblica, la trasmissione di Rete 4. Salvini spiega che è stato in Abruzzo nei giorni precedenti: “Ci sono ancora, per esempio a Teramo, migliaia di italiani che dopo anni sono ancora fuori dalla loro casa. Mi voglio occupare di quegli italiani per poterli mandare nelle loro case", afferma il ministro dell’Interno.

    Nonostante ciò, negli ultimi giorni la polemica tra il governo e le popolazioni terremotate ormai sembra essersi aperta. Non solo il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini, che si schiera contro le “passerelle politiche” e spiega che lunedì 14 incontrerà il sottosegretario Vito Crimi, ma assolutamente non altri esponenti politici.

    Negli scorsi giorni sono stati i terremotati dell’Umbria e, in particolare, il Comitato Rinascita Norcia, a scrivere al ministro dell'Interno Matteo Salvini. I terremotati elencano i “fattori che ci stanno facendo perdere la speranza in una rinascita del territorio”, in questo modo creando “le condizioni per un abbandono della zona di molti cittadini, specialmente i più giovani”. Nella lettera si parla degli intenti espressi da Salvini, ma si sottolinea anche come questi contrastino “con alcune situazioni che si stanno verificando nella nostra zona negli ultimi tempi”.

    “I presidi pro sicurezza sono diminuiti enormemente, denunciano dal Comitato, l’esercito assicura la sua presenza in maniera più limitata. Il risultato di questa situazione sono i notevoli e numerosi furti e atti di sciacallaggio che si verificano da un bel po' di tempo”.

    I terremotati fanno notare anche il rischio di chiusura del distaccamento dei vigili del fuoco di Norcia, oltre ai “ritardi nella ricostruzione del sistema viario”. Una lettera con cui tentano di spiegare al ministro che la “rinascita non è solo la ricostruzione delle case, ma anche dei collegamenti viari, dei servizi, del tessuto economico, sociale e culturale di questo disgraziato territorio montano”.

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