Terribile tragedia nel primo pomeriggio a Tramonti (Salerno) dove ha perso la vita un autista della Sita investito dal bus che poco prima aveva parcheggiato a bordo strada. Il drammatico incidente si è verificato sulla provinciale Tramonti - Maiori pochi metri dopo la rotonda del Valico di Chiunzi. L'uomo, 44 anni, originario di Castel San Giorgio, aveva lasciato il posto di guida dopo la sosta prevista sulla tabella di marcia, quando per cause in via di accertamento il bus si è avviato lungo la discesa investendolo in pieno. Il mezzo pesante lo ha tragicamente travolto lasciandolo sull'asfalto privo di vita. Lo riporta Il Mattino in un articolo a firma di Mario Amodio.
L'uomo sarebbe rimasto schiacciato sotto una delle ruote posteriori del pullman che avrebbe poi iniziato a zigzagare, impattando prima contro il muro di sinistra e terminando la sua corsa contro il muretto che costeggia la strada provinciale.
Una donna di Tramonti che ha vissuto interminabili attimi di paura trovandosi da sola a bordo del mezzo mentre questo si avviava lungo la discesa. Il luogo del terribile incidente è stato teatro di una serie di rilievi da parte dei carabinieri della stazione di Tramonti, coordinati dal capitano Umberto D'Angelantonio e dal luogotenente Giorgio Covato, che hanno relazionato al magistrato di turno il quale, dopo l'esito dell'esame esterno eseguito dal medico legale sul corpo dell'uomo, rimasto a lungo sull'asfalto, ha autorizzato la restituzione della salma ai familiari e contestualmente ha disposto il sequestro del bus di linea trasferito in serata a Salerno.
E' stata riaperta soltanto nel tardo pomeriggio, mentre la circolazione stradale per i veicoli provenienti da Maiori o diretti in Costiera è stata dirottata per le strade interne di Tramonti. «Il tragico incidente che è costato la vita ad un lavoratore di Sita Sud - scrive in una nota la Filt Cgil - ci pone di fronte all'ennesimo caso di morte sul lavoro, un evento inaccettabile e non degno di un paese civile, per il quale si esprime profondo dispiacere e sgomento. Si reputa inaccettabile che un giovane lavoratore possa morire mentre compie il proprio dovere, con una dinamica ancora in corso di accertamento. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto fondamentale ed irrinunciabile. Lavoro significa vita e non deve mai più trovare assonanze con la parola morte».