Poesie

"Raccontare la morte con leggerezza" poesia di Emily Dickinson

  • Raccontare la morte con leggerezza

    Poiché non potevo fermarmi per la Morte,

    Fu lei gentile a fermarsi per me.

    La carrozza portava noi soltanto,

    E l’Immortalità.

    Ma lentamente, 

    lei non aveva fretta,

    Io avevo messo via

    Tutto il mio lavorare e il mio riposo.

    Per la sua Cortesia,

    Passammo oltre la scuola, 

    dove i fanciulli,

    Nell’intervallo vociavano, 

    in cortile,

    Passammo oltre i campi di grano abbagliante,

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    Passammo oltre il sole cadente,

    O piuttosto, lui ci sorpassò,

    Piovvero le rugiade con un brivido.

    Era una ragnatela la mia gonna.

    Di tulle, la mia mantellina,

    Sostammo a una casa che sembrava,

    Come un gonfiore del prato.

    Il tetto era appena visibile,

    E la sua gronda, nel prato,

    Da allora, sono secoli,

    eppure

    Li sento più brevi di quel giorno

    In cui compresi

    d’un tratto

    che i cavalli Correvano verso l’Eterno.

    E’ straordinaria la leggerezza e l’ironia con cui la Morte viene raccontata (ironia che Giovanni Giudici doveva aver sentito particolarmente vicina, pensiamo ad esempio alla sua “Descrizione della mia morte”). Il minimo e l’Eterno, seduti uno accanto all’altro, si scambiano continuamente il metro.

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