Una discussione telefonica di oltre un'ora ha esacerbato le già tese relazioni geopolitiche tra Mosca e l'Occidente. Vladimir Putin e Donald Trump hanno avuto un dialogo carico di tensioni e avvertimenti. L'ex presidente USA, una figura chiave del Partito Repubblicano, ha descritto la chiamata sui social come 'positiva ma non sufficiente per garantire la pace immediata'. Putin ha espresso con decisione la necessità di reagire agli attacchi aerei ucraini che hanno danneggiato 41 aerei militari russi, inclusi bombardieri con capacità nucleare.
Il contesto si è ulteriormente aggravato dopo l'attacco al ponte di Kerch, un collegamento cruciale tra Crimea e Russia. Questi eventi hanno spinto Mosca a considerare ogni attacco alla propria infrastruttura militare come un oltraggio alla sovranità nazionale, con risposte severe previste, talvolta contro civili ucraini, come già visto dall'inizio del conflitto nel 2022. Inoltre, il colloquio con Papa Leone XIV rappresenta un momento simbolico, ma senza indicazioni di un possibile allentamento del conflitto da parte di Mosca.
Vladimir Putin promette vendetta all’Ucraina e la Nato è all'erta
Intanto, da una parte, Volodymyr Zelensky esprime sfiducia nei tentativi di negoziato con Mosca, visti come tattiche dilatorie, mentre dall'altra, il Cremlino definisce il governo ucraino 'organizzazione terroristica', chiudendo le porte a possibili negoziati. In questo scenario, la Nato si mostra vigile e pronta, con gli Stati Uniti che, attraverso il segretario alla Difesa Pete Hegseth, hanno annunciato la necessità di un aumento del budget per la difesa fino al 5% del PIL.
Un approccio che non è solo preventivo, ma essenziale, secondo Hegseth, che durante un incontro a Bruxelles ha sottolineato la necessità di forze credibili e pronte. Anche l'Estonia supporta questa visione, mentre la Germania, rappresentata dal ministro della Difesa Boris Pistorius, commenta le sfide nel soddisfare questi obiettivi, richiedendo un significativo incremento del personale militare e un aggiornamento delle infrastrutture.
Nel frattempo, a una riunione della Nato si discutono strategie comuni per la deterrenza e la reazione, anticipando un vertice decisivo all'Aja. Il segretario generale Mark Rutte enfatizza l'importanza di essere veramente pronti per evitare conflitti. Il percorso verso la pace appare sempre più arduo, con Mosca pronta a vendicarsi e la Nato che rafforza le difese, preparandosi a un momento cruciale per la sicurezza globale.
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