A Mosca, l'attesa non è solo un ritardo, ma assume un significato politico ben definito. Steve Witkoff e Jared Kushner, emissari della pace americani, hanno dovuto attendere tre ore prima di essere ricevuti al Cremlino. Camminando sulla piazza Rossa come semplici turisti, non hanno potuto fare altro che attendere mentre il loro interlocutore aveva impegni altrove.
Le Dichiarazioni di Putin
Mentre i due americani attendevano, Vladimir Putin era al Forum degli investimenti organizzato dalla VTB Bank. Il presidente russo non ha parlato di finanze, ma ha lanciato avvertenze gravi all'Europa, mettendo in discussione l'esistenza di un piano europeo credibile per l'Ucraina e sottolineando come l'obiettivo principale dell'Europa sembri essere quello di sconfiggere strategicamente la Russia.
Putin ha sottolineato che il conflitto in Ucraina è gestito con precisione "chirurgica" e ha avvertito che se l'Europa decidesse di esacerbare il confronto, si potrebbe giungere a un punto di non ritorno, in cui non ci sarebbe più nessuno disponibile per negoziare. Ha accusato l'Europa di aver scelto la via del conflitto armato, interferendo con le proposte conciliative di Donald Trump, mirando a imporre richieste inaccettabili per la Russia.
Il Vertice al Cremlino
Dopo un'attesa di circa cinque ore, si è svolto un incontro teso tra la delegazione americana e il presidente russo, che si è concluso senza alcuno accordo. Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino, ha ammesso il mancato raggiungimento di un compromesso, ma ha lasciato la porta aperta a future discussioni.
Secondo fonti vicine, i punti di incompatibilità, irrisolvibili per la Russia, sono stati principalmente tre: nessun accordo sul Donbass, sul limite delle forze militari ucraine e sul riconoscimento internazionale dei territori contesi.
Reazioni da Washington
Quasi simultaneamente, a Washington, il presidente Donald Trump ha descritto la situazione in Ucraina come un "disastro", riconoscendo la complessità delle negoziazioni, nonostante la presenza di delegati americani a Mosca per cercare una soluzione.
Putin ha poi ampliato il campo delle possibili risposte militari dopo gli attacchi a petroliere russe vicino alla Turchia, preannunciando misure severe e considerando azioni contro le navi dei paesi che supportano quello che ha definito atti di pirateria. L'obiettivo sarebbe quello di isolare ulteriormente l'Ucraina dal supporto marittimo internazionale.
Infine, dopo aver esposto il suo punto di vista su una possibile escalation del conflitto, Putin ha incontrato Witkoff e Kushner, esprimendo una posizione decisa e minacciosa verso l'Europa: "Se l'Europa vuole il confronto, noi siamo pronti anche subito" ha affermato.