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Pippo Baudo, ricordi di un compagno di scuola: la sua infanzia e oltre

Salvatore Portuso, nato nel 1937 e compagno di scuola di Pippo Baudo, condivide dolci ricordi dell'infanzia del noto presentatore. "Pippo era già una piccola celebrità, riconosciuto da tutti per il suo innato talento artistico", racconta Portuso, descrivendo un giovane distintivo e creativo.

Carattere e umiltà

Secondo Portuso, Baudo si è sempre distinto per la sua statura morale oltre che fisica sin dai tempi della scuola media: "Era alto, letteralmente e metaforicamente. Ammiravo la sua assenza di presunzione e la sua vasta cultura, che lo rendevano una persona di grande nobiltà". Un ritratto che mostra un talento eccezionale unito a una profonda umanità.

Un'amicizia professionale e solidarietà locale

Da adulti, Baudo e Portuso hanno mantenuto un rapporto solido, nonostante le loro diverse carriere. "Ci sentivamo spesso per questioni lavorative, dato che sono geometra e Pippo mi incaricò per un lavoro su una villetta in campagna. Quando tornava qui, si comportava come uno di noi, sempre affettuoso ed estroverso, a volte anche troppo, conosceva tutti", sottolinea Portuso, mostrando la naturalezza con cui Baudo interagiva, anche essendo una celebrità.

Gioia e affetto nei ricordi di Militello

Gianni Di Pasquale, ex carabiniere ora in pensione, ricorda anche lui la gentilezza di Baudo: "Mio suocero era un suo compagno di infanzia. Quando si incontravano, si abbracciavano sempre con grande gioia. Ero testimone di queste scene e rimanevo incantato". E aggiunge: "Nel 1986, quando Pippo sposò Katia Ricciarelli, ebbi l'onore di fare da guida agli invitati. Salutava tutti per strada con grande affetto e durante le feste patronali faceva sempre donazioni generose".