Se dovessimo scegliere una sola spezia che contenesse il "profumo" del Natale, sarebbe sicuramente la cannella. Ma perché è così? Per rispondere, dobbiamo considerare le sue origini.
Sebbene il suo nome risalga al XII secolo, la cannella è, ovviamente, molto più antica. È menzionato nei documenti cinesi già nel III millennio a.C. Da lì si è diffuso in Mesopotamia e nel Levante, ed è citato anche nella Bibbia, cioè nei Salmi e nel Cantico dei Cantici.
Presso gli antichi Egizi la cannella veniva utilizzata nelle cerimonie di imbalsamazione fino a diventare simbolo di immortalità.
Teofrasto e Ovidio raccontarono la leggenda secondo cui la mitica fenice usò la cannella per costruire il suo nido, che dopo la m0rte della fenice sarebbe diventato la culla della sua rinascita.
Questa credenza portò all'uso popolare della cannella nei riti funebri, sia per il suo potere simbolico che per il suo forte profumo.
L'imperatore romano Nerone, d'altra parte, ordinò che tutta la fornitura di cannella di Roma fosse bruciata sulla pira funeraria di sua moglie. È a questa associazione con la morte e la rinascita che si deve la parziale presenza della cannella nelle ricette natalizie.
La seconda è che, per le sue proprietà antiossidanti, veniva spesso utilizzato nelle ricette invernali nel Medioevo europeo.
Nel XIII secolo, il fisico Arnaud de Villeneuve elencò la cannella come una delle "spezie dell'inverno" insieme a pepe, chiodi di garofano e noce moscata.
Se questo articolo ti è piaciuto lascia un commento e condividilo con i tuoi amici!