Sigmund Freud aveva una visione positiva delle fantasie, capiva che era impossibile vivere senza illusioni, perché l'universo immaginario era essenziale per lo sviluppo umano. Affermava che uomini e donne non potevano sopravvivere alla magra soddisfazione che la realtà offriva loro.
Inoltre, Freud credeva che le fantasie fossero una risorsa preziosa, che emergeva dall'inconscio umano, cioè i sogni ad occhi aperti sarebbero stati gli stessi dei sogni ad occhi aperti.
Pertanto, i soggetti potevano trasformare le loro fantasie in creazioni artistiche, intellettuali o risultati fruttuosi, invece di avere una vita nevrotica o un destino malinconico.
Ma quando i sogni ad occhi aperti diventano patologici, gli individui usano le loro fantasie come meccanismo di difesa per ottenere una soddisfazione illusoria nella sfera della vita privata e delle relazioni sociali. In altre parole, significa creare un mondo parallelo, che sembra trovarsi a proprio agio di fronte a una realtà spiacevole.
La parola fantasia deriva dal latino “phantasia”, che per gli antichi greci permetteva di riprodurre eventi che non appartenevano al regno della realtà.
Oggi, questo concetto può essere utilizzato per comprendere i disturbi nevrotici, che creano fantasie come un modo per alleviare le sensazioni psichiche, che portano alla sofferenza e al tentativo di "contrattare" con la realtà.
Infatti, uno dei disturbi nevrotici legati all'atto di fantasticare sulla realtà è la mania di mentire per sentirsi più a proprio agio, per evitare il rifiuto e la punizione per gli errori.
La cosa più grave è che le fantasie portano i nevrotici ad avere difficoltà a distinguere ciò che è vero da ciò che è invenzione.
Tuttavia, ogni volta che i sogni ad occhi aperti vengono trasferiti dalla vita privata a quella pubblica, i discorsi non hanno una linea cronologica e razionale, come ad esempio affermano che l'Amazzonia non brucia, affermano che non c'è fame nel Paese e negano letalità del coronavirus e così via.
È un rifiuto veemente della realtà fisica, della realtà soggettiva, della realtà intelligibile e della realtà metafisica.
Questo stato di fantasia ha creato uno scenario assurdo o bizzarro, che insiste nel deviare dagli aspetti rigorosi e noiosi della nostra realtà pandemica, affollando spiagge, bar, club e discoteche, perché stare a casa è una cosa debole.
Tuttavia, le fughe psichiche aumentano solo il numero delle vittime del virus e ostacolano il ritorno sicuro alla normalità.
Pertanto, il mondo parallelo è un riflesso delle fantasie di certe persone, che sono presenti nei loro discorsi, credenze e atteggiamenti, tuttavia, completamente separati dalla vita reale, essendo un modo che trovano per ripudiare le critiche, sfuggire alle responsabilità e negare il esistenza di problemi.
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