Cronaca

Pedofilia, quasi 500 vittime nella diocesi di Monaco. Accuse a Ratzinger che commenta: "Turbamento e vergogna"

Sono almeno 497 le persone che hanno subito abusi sessuali nell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1945 al 2019, secondo il rapporto commissionato dalla diocesi tedesca allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl e reso noto quest'oggi.

Per lo più si tratta di giovani vittime di sess* maschile, il 60 per cento dei quali in età compresa fra 8-14 anni. Le persone coinvolte negli abusi sessuali come artefici sono almeno 235, fra cui 173 preti, 9 diaconi, 5 referenti pastorali, 48 persone dell'ambito scolastico.

Per la diocesi il dossier costituisce "una pietra miliare nell'ulteriore processo di gestione degli abusi sessuali", ma l'operato dei vescovi che si sono succeduti prima dell'attuale arcivescovo, il cardinale Reinhard Marx, fra questi anche Joseph Ratzinger, vescovo dal 1977 a 1982, si prospetta lacunoso.

Sono due gli errori commessi dal cardinale Marx, relativi a due abusi avvenuti nel 2008. Ratzinger invece viene accusato di comportamenti erronei in quattro casi, relativamente al periodo in cui era arcivescovo. Ma, secondo quanto riferisce Martin Pusch leggendo il rapporto, il Papa emerito ha affermato in una dichiarazione scritta di non aver commesso errori di comportamento per tutti i quattro casi indicati.

Benedetto XVI, per bocca del suo segretario particolare, monsignor Georg Gaenswein, oggi ha invece espresso "turbamento" e "vergogna" per gli abusi sui minori commessi nella arcidiocesi di Monaco e Frisinga e manifestato la "sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime". "Benedetto XVI fino a oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1000 pagine", ha detto monsignor Gaenswei. "Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici".

Le dimissioni dello scorso giugno di Marx, poi respinte dal Papa, manifestano quanto sia esplosiva la situazione: Marx voleva farsi da parte proprio per le coperture che i suoi predecessori hanno dato ai crimini di pedofilia. Francesco gli ha chiesto di rimanere al suo posto.