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Nuove rivelazioni nel caso Garlasco

Sono trascorsi diciotto anni dal tragico evento del 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu uccisa nella sua abitazione a Garlasco, dove viveva con i suoi genitori e il fratello Marco. Questo piccolo comune si è trasformato nel palcoscenico di uno dei crimini più brutali e mediatici, che ancora oggi continua a generare discussioni.

La Corte di Cassazione ha identificato il colpevole in Alberto Stasi, all'epoca fidanzato di Chiara, condannandolo a 16 anni di reclusione, ora in regime di semilibertà. Recentemente, Andrea Sempio è stato aggiunto agli indagati per concorso nel delitto, aggiungendo un nuovo capitolo a questa lunga vicenda giudiziaria.

Il gestore dell'hotel in Trentino, dove la famiglia Poggi soggiornava, ha testimoniato che Marco Poggi non era presente, mettendo in dubbio il suo alibi. Ma le sorprese non finiscono qui.

Un nuovo testimone chiave ha consegnato ai carabinieri presunti strumenti del delitto, tra cui un martello, un attizzatoio, una mazzetta e una piccozza, trovati vicino al canale di Tromello. Questi oggetti potrebbero essere compatibili con le ferite riportate da Chiara.

Le indagini si concentrano ora sulle impronte digitali e sul materiale biologico trovato sulla scena del crimine, inclusi i resti della colazione di Chiara e una cannuccia da cui è stato estratto il DNA di Alberto Stasi. Gli investigatori sono al lavoro per determinare se queste tracce biologiche possano confermare o smentire la presenza di altre persone nell'abitazione al momento del delitto.