L'assenza dal lavoro per motivi di salute è una circostanza frequente che impatta sia i lavoratori sia le aziende. È essenziale che entrambe le parti rispettino le procedure stabilite dalle normative e dai contratti di lavoro per assicurare trasparenza e protezione reciproca.
In Italia, il diritto di assentarsi per ragioni sanitarie è disciplinato dal Codice Civile e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, che definiscono le modalità di comunicazione con il datore di lavoro, le certificazioni mediche necessarie e la durata massima dell'assenza retribuita. Il lavoratore deve notificare prontamente il proprio datore di lavoro, spiegando il motivo dell'assenza e fornendo la documentazione medica appropriata.
La certificazione medica, inviata elettronicamente all'INPS, è fondamentale per giustificare l'assenza e per stabilire l'indennità spettante. La legge stabilisce che il dipendente riceva una retribuzione inferiore al salario usuale, che può essere integrata dal datore di lavoro secondo i termini del CCNL applicabile.

Per le aziende, gestire le assenze richiede organizzazione. È necessario monitorare i periodi di assenza, organizzare sostituzioni temporanee e assicurare la continuità del lavoro. I datori di lavoro possono effettuare controlli medici per confermare la legittimità delle assenze, nel rispetto della privacy e delle leggi vigenti, prevenendo abusi e proteggendo la produttività.
Recentemente, le regole relative all'assenza per motivi di salute hanno subito importanti cambiamenti, includendo nuovi controlli e procedure digitalizzate. La gestione delle assenze nel settore pubblico è stata trasformata con l'introduzione della 'Legge Semplificazioni', che permette di ottenere certificati medici anche senza visite fisiche, promuovendo la digitalizzazione del sistema sanitario.
Le visite mediche a distanza, effettuate attraverso strumenti digitali sicuri, possono ora sostituire gli incontri faccia a faccia, a condizione che siano supportate da dati clinici verificabili. La Conferenza Stato-Regioni, seguendo le direttive del Ministero della Salute, definirà le regole operative per assicurare che le procedure mantengano elevati standard di valutazione.

Le sanzioni previste dall'articolo 55-quinquies del d.lgs. 165/2001 rimangono applicabili in caso di certificazioni irregolari o uso improprio della modalità a distanza. L'obiettivo della riforma è semplificare i processi burocratici e velocizzare l'interazione tra lavoratore e sistema sanitario, senza compromettere la sicurezza sanitaria.