Hanno lasciato il figlio di appena 2 mesi a dormire da solo in un capannone e il piccolo è morto. I genitori di ‘Baby Z' (il piccolo non può essere identificato per motivi legali) sono stati condannati da un giudice della Liverpool Family Court, che ha definito le loro scelte pessime.
Quando si sono accorti che il bambino non respirava più hanno chiamato i soccorsi dicendo che il piccolo era nella sua stanza e quando il padre è entrato a controllare ha notato che c'era qualcosa che non andava. Le indagini e i test sul corpicino hanno poi mostrato una versione dei fatti decisamente diversa. La coppia viveva in un bungalov a causa delle difficili situazioni economiche in cui si trovava, ma al momento del decesso del piccolo il bimbo si trovava in un capanno adiacente.
l bimbo, di appena due mesi, era stato lasciato in una scatola di cartone in un capanno, da solo. La "culla" si era ribaltata e all'arrivo dei paramedici al suo interno c'erano anche tracce di vomito. Le cause del decesso non sono ancora chiare e gli avvocati dei genitori sostenevano che il bambino fosse morto a causa della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). L'accusa sostiene però che la caduta dallo scatolone potrebbe aver influito negativamente.
I fatti risalgono al 2020, in pieno lockdown, la difesa ha chiarito che la coppia viveva in un capanno a causa delle difficoltà economiche avute per il Covid e che i due stavano attraversando un momento molto difficile per la mancanza di intimità e i problemi legati alla salute mentale di lui. I due avrebbero allontanato il piccolo per un breve lasso di tempo che si è rivelato essere fatale. Il giudice ha dato loro un'attenuante dicendo che il fatto è stato negligenza e non un danno deliberato. Il piccolo era ben nutrito e in buone condizioni, forse l'esasperazione unita alle loro difficili condizioni hanno causato un momentaneo momento di buio che hanno però pagato tutti a caro prezzo