Un recente annuncio ha rotto il silenzio dei servizi segreti italiani, portando alla luce tensions e lotte di potere nell'elite delle istituzioni. Dietro la motivazione ufficiale di una 'scelta personale', si nasconde una storia di tensioni non espresse e decisioni nascoste.
La decisione improvvisa di Elisabetta Belloni
Elisabetta Belloni, a capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), ha annunciato che lascerà il suo incarico il 15 gennaio, cinque mesi prima del termine previsto.
La conferma arriva dopo diverse voci di corridoio. Nonostante un comunicato che cita ragioni personali, si sospetta che la decisione sia il risultato di tensioni con figure chiave come il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e anche con la premier Giorgia Meloni, con cui ha avuto una discussione intensa e difficile.
Le cause delle dimissioni
Un elemento chiave è stata la gestione del caso di Cecilia Sala, giornalista italiana arrestata in Iran. A causa dell'allontanamento da questo dossier e dal mancato coordinamento tra gli organi statali, come dimostra l'arresto di un cittadino iraniano a Malpensa non comunicato ai servizi segreti, Belloni si è trovata in una posizione difficile. Inoltre, frizioni significative sono emerse con Antonio Tajani, che ha osteggiato la possibilità di nuovi ruoli per Belloni legati al Pnrr o alla Farnesina.
Nonostante si parli di un possibile futuro a Bruxelles come rappresentante personale di Ursula Von Der Leyen, Belloni ha negato qualsiasi accordo definitivo.
Il futuro dei servizi segreti e di Belloni
L'approssimarsi della partenza di Belloni dal Dis potrebbe aumentare l'instabilità già presente tra i servizi segreti italiani, in un periodo già complesso per il governo. Sebbene il suo nome sia ancora citato nei circoli diplomatici europei, il futuro di Belloni e dei servizi segreti italiani rimane incerto.
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