Beppe Grillo Beppe Grillo Il comico ma anche "padre fondatore" del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it. Sotto la lente del pubblico ministero Cristina Roveda, titolare dell'inchiesta insieme al procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, è finita una serie di contratti pubblicitari fra il blog dell'attore e la compagnia marittima che fa capo all'armatore Vincenzo Onorato, anch'egli indagato in questa vicenda. Che ora verranno passati al vaglio di investigatori e inquirenti. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha perquisito gli uffici della Beppe Grillo srl e della Casaleggio Associati e cinque persone.
L'accusa nei confronti di Grillo e Onorato è quella di aver costituito una sorta di "associazione": in sostanza, secondo gli inquirenti, l'armatore affidava le proprie richieste all'attore, il quale le comunicava ad alcune figure politiche e poi informava l'armatore delle risposte. Al vaglio degli inquirenti ci sono delle chat su WhatsApp in cui Grillo e Onorato avrebbero parlato dell'accordo in questione. Il punto dirimente è se tutto questo possa costituire reato. Con le indagini, cioè, si sta cercando di appurare se il denaro dei contratti rappresenta il pagamento di consulenze o il pagamento è avvenuto per favorire le comunicazioni con i politici.
L'accordo con la compagnia di navigazione, che attualmente si trova in concordato preventivo, con la Beppegrillo.it nel 2018-2019 prevedeva un compenso di 120mila euro l'anno, per due anni, per uno spot al mese e l'inserimento di messaggi pubblicitari, contenuti redazionali e interviste a favore della Moby da pubblicare sul sito e sui social. Secondo una relazione tecnica redatta dalla stessa Moby, si sottolinea come per il contratto - efficace dall'1 marzo 2018 all'1 marzo 2020 - "veniva versato l'importo complessivo di 200mila euro". Contratti pubblicitari fra la Beppe Grillo srl e la Moby, ma non solo. Secondo la Procura di Milano, la compagnia di navigazione aveva sottoscritto un contratto anche con la Casaleggio Associati srl, che prevedeva il pagamento di 600mila euro all'anno come corrispettivo per la stesura di un piano strategico e per l'attuazione di strategie per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e gli stakeholders alla tematica della limitazione dei benefici fiscali alle sole navi che imbarcano personale italiano e comunitario.
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