News

Maxi evasione dal carcere di Goma con morti: distruzione totale della prigione

Una drammatica evasione di massa si è verificata nella prigione di Goma, situata nell'est della Repubblica Democratica del Congo, lasciando dietro di sé morte e distruzione. Le fonti di sicurezza locali hanno riportato che numerosi detenuti sono riusciti a fuggire, con l'appoggio dei soldati ruandesi intervenuti a sostegno dei ribelli dell'M23. La struttura carceraria, che ospitava circa 3000 prigionieri, è stata completamente incendiata durante l'incidente.

Dettagli dell'incidente e coinvolgimento esterno

Secondo le informazioni ricevute, i combattenti dell'M23 e i soldati ruandesi hanno preso parte attiva nell'evasione avvenuta all'interno della prigione. L'edificio, oramai ridotto a un cumulo di macerie, testimonia la violenza dell'atto che ha portato anche alla morte di alcuni individui. Dopo l'irruzione, il ministro degli Esteri del Congo ha pubblicamente accusato il Ruanda di una dichiarazione di guerra implicita attraverso l'invio di truppe a sostegno dei ribelli.

Dal canto suo, il Ruanda respinge le accuse, sostenendo che Kinshasa appoggi gruppi armati ostili al regime di Kigali. In risposta alla crisi, è stato richiesto un cessate il fuoco e annunciato un vertice d'emergenza che vedrà la partecipazione dei presidenti di Congo e Ruanda.

Interventi internazionali e chiusura dei confini

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato il Ruanda a ritirare le sue forze e ha chiesto al gruppo M23 di arrestare la propria offensiva. Mentre la situazione continua a degenerare, ci sono stati scontri mortali che hanno coinvolto le forze di pace, con la perdita di 13 soldati. Inoltre, nella mattina del conflitto, è stato deciso di chiudere le frontiere a Goma, bloccando ogni movimento da e verso il Ruanda, ad eccezione del personale delle Nazioni Unite e delle loro famiglie, che sono state evacuate.