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Maurizio Costanzo, la malattia e il ricovero: gli ultimi giorni in clinica e lo choc di Maria

Del ricovero sapevano in pochissimi. La famiglia, ovviamente, e qualche addetto ai lavori. Ma che le condizioni di Maurizio Costanzo, morto venerdì mattina a 84 anni, potessero degenerare così, non se l'aspettava nessuno. Neanche Maria De Filippi, distrutta dal dolore: lei andava nella clinica Paideia mattina e sera, prima di cominciare a lavorare e una volta finita la giornata. Con amici e colleghi, il giornalista ha avuto contatti fino a giovedì. La mente creativa continuava a produrre immagini, idee: si era ripreso dopo l'ultimo intervento e sembrava stesse meglio. Era lucido, ironico come sempre e anche l'avvocato Giorgio Assumma, suo storico legale e amico, racconta che non c'era nessun sentore che potesse finire così.

Nella clinica di Roma nord vigeva il massimo riserbo: nella stanza potevano entrare solo i familiari più stretti, e quindi Maria e i figli Saverio, Camilla e Gabriele. La famiglia ha chiesto e ottenuto il silenzio, proteggendolo fino all'ultimo. La camera ardente è stata allestita oggi e domani presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola). Apertura al pubblico sabato dalle 10.30 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18.

Sconvolta, e ci mancherebbe altro, Maria De Filippi. Che è stata colta di sorpresa da quella morte giunta quando non se l'aspettava. Il ricovero per un piccolo intervento era dovuto a un piccolo problema, ritenuto non grave. Lei era alle prese con le registrazioni dei suoi programmi, da Uomini e Donne ad Amici, la cui ultima puntata è stata registrata come di consueto proprio giovedì, poche ore prima della morte di Costanzo.