Il piccolo Marco, appena 6 anni, era caduto dalla minimoto, riportando un trauma cranico molto grave. Una settimana dopo, i medici dell'Ospedale Papa Giovanni di Bergamo, non hanno potuto fare altro che dare la tragica notizia ai suoi genitori. Marco Scaravelli, originario di Dosolo, in provincia di Mantova, quel pomeriggio di luglio di sette anni fa, era scivolato da quella piccola moto al Racing Park di Viadana, sbattendo la testa contro una struttura rigida, scrive La Gazzetta di Mantova.
Dopo la tragedia per il papà di Marco, Cristian Scaravelli, la procura di Mantova ha ottenuto il rinvio a giudizio, accusandolo di omicidio colposo per poi condannarlo a 4 mesi di carcere, il minimo della pena prevista dal codice penale. Una condanna scaturita anche in base al racconto dell'incidente, fatto dal genitore stesso agli inquirenti.
«Ho tirato la cordina per riaccendere la moto. Quel giorno faceva un caldo bestiale e volevo evitare di spingerla fino al gazebo, che era a una quarantina di metri. Marco è saltato su e ha iniziato ad accelerare. La moto è partita, lui si è sbilanciato all’indietro, spaventato. E così è andato al massimo. Ha sfiorato un bambino, poi una transenna e poi dritto sulla piantana in ferro del cancello, dove ha battuto la testa».
Marco è stato portato in codice rosso con l’eliambulanza al Papa Giovanni di Bergamo, dove è deceduto dopo una settimana di agonia. Da quel piccolo corpo erano stati prelevati gli organi per donarli ad altre piccole vite da salvare. Secondo la difesa di Cristian Scaravelli, l'uomo non avrebbe avuto responsabilità dell’accaduto, che sarebbero in capo agli organizzatori, ma i giudici, invece, hanno accolto la tesi dell'accusa.
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