Una cosa terribile delle persone è che fanno a gara a chi ce l’ha più lungo, anche le donne, anche le femministe. Quando esci a bere una birra con un vecchio conoscente, o ancora peggio alle cene di classe, e in genere in quelle situazioni in cui speri ti parta un infarto per svignartela (“Quanto tempo! Come stai?” “Male, sto morendo”) il punto principale di molte persone è far vedere che a loro è andata meglio che agli altri. Un lavoro più remunerativo, una ragazza più figa, più like.
Ma naturalmente non si può aver tutto – il lavoro ti deprime, la ragazza senza trucco è l’urlo di Munch e quando pensi che ti stai eccitando per dei like torni a sperare nell’infarto di cui sopra. Allora la mossa che tutti fanno è, non potendo vincere la gara della felicità in assoluto, provare e vincerla relativamente. Ovvero dare un’immagine di sé che sia la più figa in rapporto a quella degli altri. Quindi si mettono in competizione con te, che magari sei troppo onesto per non ammettere a te stesso e agli altri che in tante cose fai cagare o semplicemente non ha voglia di perder tempo a fare gare di vanità.
In questi casi ci vuole una soluzione, perché non può essere che degli sfigati ti facciano sentire uno sfigato. Ecco quindi 4 verità che ti faranno sentire un campione non solo quando qualcuno dice di averlo più lungo del tuo, ma anche quando ce l’ha realmente.
#1. Lui non sarà felice
Diciamoci la verità, tutti siamo stati almeno una volta anche dall’altra parte, ovvero da quella di chi cerca di far sentire una merda gli altri. E non ne abbiamo tratto particolare benessere. Questo perché la felicità, essendo uno stato d’animo fasullo e fragile, tende ad esaurirsi (a meno che tu non sia uno maniaco perennemente di ottimo umore, e in quel caso beato te). Quindi, per permetterle di durare, bisogna trovare sempre nuovi motivi che la alimentino. Se così non fosse ci basterebbe guardare un bel panorama UNA VOLTA, ubriacarci UNA VOLTA, e soprattutto scopare UNA VOLTA nella vita perché il piacere che ne deriva durasse per sempre.
Pensate che ansia cercare di essere felici attraverso la modalità “sono più figo degli altri”. Ogni volta devi a) trovare qualcuno da smerdare, b) farti figo, c) far notare a quante più persone possibili quanto top sei, d) sperare che l’interlocutore non lo sia più di te. Ogni volta questo processo, che non basta mai. Troppo complicato essere davvero felici per questa via – si fa meno fatica a scopare.
#2. La tua felicità non dipende dagli altri
Col punto #1 hai capito di avere a che fare con dei loser, concentriamoci ora sul perché tu dovresti essere felice. Essenzialmente perché, a differenza di ‘sti sfigati,sai che la felicità non è relativa ma solo assoluta. Infatti, se non sei felice, non ti importa che anche gli altri non lo siano, sei scontento comunque. Se così non fosse basterebbe trasferirsi in un paese in cui la gente muore continuamente di AIDS per essere, per solo contrasto, felicissimi.
Sai oggi ero un po’ triste, poi mi sono fatto un bel giretto in orfanotrofio e mi è svoltata la giornata!
Invece no, essere felici è una questione puramente egoistica ed egocentrica. Altrimenti ad ogni matrimonio tutti gli invitati sarebbero depressi perché gli sposi sono più felici di loro e non perché soffrono vedendo in che guaio terribile si sono messi i due coniugi. Insomma, tranquillo, non importa come stanno gli altri, tu sarai felice o infelice indipendentemente da loro.
#3. Se sei triste, sarai felice
Come certamente sai, abbiamo paura dell’infelicità. Una cosa abbastanza stupida se consideri che stiamo tutti morendo (cosa da ricordare: ogni secondo che passa si avvicina il momento in cui smetteremo di respirare) e che quindi il nostro terrore più grande dovrebbe essere quello di trascorrere una vita di moderata soddisfazione/insoddisfazione senza mai esperire tutto quel ventaglio di sentimenti che va dal dolore al coperchio dello yogurt che si stacca perfettamente.
Come venire senza una donna
Il peggio del peggio sarebbe quindi non sperimentare tutte queste diverse sensazioni, ovvero l’unica cosa che rende la nostra vita – almeno ai nostri occhi – diversa da una rottura di coglioni piena di mediocrità. Per questo più ci ostiniamo a non stare mai male, rimanendo costantemente in uno stato di moderata soddisfazione, e più non avremo la spinta per essere felici. E questo perché – sorpresa sorpresa – più stiamo male e più il nostro corpo produce degli anticorpi che ci portano a star meglio, anche solo per non morire di depressione. Come scoprì Archimede, più vai giù più hai la spinta ad andar su, mentre se rimani a gallao sei morto o sei un pezzo di cacca.
#4. Per essere felice non è necessario dimostrarlo
Un’altra cosa che certamente hai notato è che nessuno di noi è unico – e per fortuna, perché se non fossimo catalogabili non avrei più punti di riferimento per capire chi mi sta sulle palle e chi no. È una verità spiacevole, che se ci pensi troppo rischi di iniziare ogni giornata piangendo dentro al cappuccino. Però c’è un lato positivo: non ha senso sprecare energie a dimostrare quanto si è unici, top, felici, visto che ci sono migliaia di persone identiche a te non dico nel mondo, ma anche nella zona coperta dal tuo codice di avviamento postale.
Quindi ecco perché non devi sentirti inferiore a nessuno: mentre chi prova a farti sentire una merda spreca il suo tempo pavoneggiandosi senza mai arrivare ad un momento davvero felice, tu usi le tue energie per vivere autonomamente i tuoi momenti di infelicità o felicità, ovvero l’unica cosa un po’ originale che ci può capitare nella vita.
Oppure puoi convincerti di essere Batman, anche quello non ti fa sentire inferiore a nessuno.